Un uomo proiettile che trapassa le montagne

Morals Arrivederci

Chiunque abbia mai scagliato una freccia conosce questa sensazione. Tendi la corda, trattieni il fiato, aguzzi la vista e ti concentri… Tutte le volte la stessa storia. Per un istante ogni consapevolezza di se sparisce, i problemi vengono dimenticati e si diventa tutt’uno con l’arco ed il bersaglio. Lo sapevano bene i samurai, che trasformarono l’arte del Kyudo in una disciplina spirituale, affine allo Zen. Alexander Polli però, paracadutista italo-norvegese, intende questo concetto in senso davvero letterale. Altrimenti non si spiegherebbe questo video in cui, sfrenato come un proiettile, trapassa la Roca Foradada, in Catalogna. Lui si lancia in prima persona. Ci sono due tipi di mezzi di trasporto umani: quello a cui appartengono navi, automobili e aeroplani, sistemi usati per muoversi tra luoghi abituali; l’altra è la categoria preferita dagli esploratori e i visionari. Come un’astronave diretta verso Marte o Saturno, la tuta alare di quest’uomo può, si, effettuare qualche modifica di traiettoria lungo il suo tragitto. Ma fondamentalmente, il 90% dell’esito della missione si decide nel corso dell’attenta preparazione. Effettui i tuoi calcoli, esegui qualche test e poi ti butti là, dove nessuno, etc. etc. Così, a volte, si fa la Storia, scommettendo la propria vita su ciò che sembrerebbe impossibile, per lo meno dal punto di vista di una mente ragionevole. Alexander, come documentato dal suo video dello scorso novembre, è stato il primo a poter seguire, volando, un percorso di porte da slalom in gommapiuma, fin giù a valle. Un’impresa non da poco, quando ti stai muovendo a 250 Km/h e non indossi un paio di sci, ma l’equivalente in neoprene di un mega-scoiattolo volante. Non era facile riuscire a fare più di questo.

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Trovato l’anello mancante fra pattini e skateboard

Freeline

I mezzi di trasporto più convenzionali comportano significativi sprechi: perché usare grossi autoveicoli quando si può andare in motorino? Perché spendere soldi in benzina se ci sono le biciclette? Per non parlare delle ingenti risorse impiegate nel costruire pneumatici, manubrio e sellino. Sarebbe più economico un monopattino. O ancora meglio, se si appartiene a quel gruppo elitario di persone che siano anche dotate di un ottimo equilibrio, spostarsi usando l’essenziale e semplicissima tavola da skateboard. Ma nel mondo moderno, in cui la cultura dell’ecologia assume ogni giorno un maggiore grado d’importanza, persino il legno è prezioso. Sarebbe meglio ridurne l’utilizzo. In fondo, ciò che conta sono solamente le ruote.  C’è una compagnia americana, nata grazie alla visione dell’amante degli sport estremi Ryan Farrelly, che ha immesso da qualche anno sul mercato un nuovo approccio al problema umano degli spostamenti su strada; un sistema improbabile, difficile da usare, certamente non alla portata di ogni tipo di utilizzatore. I Freeline Skates nascono come ausilio alla rischiosa pratica del downhill urbano, ovvero la rapida discesa di strade asfaltate mediante l’impiego di alcuni tra i più potenzialmente instabili fra tutti i veicoli del mondo sportivo: la tavola da skate, il longboard e i pattini in linea.  E nonostante la loro stranezza, questi nuovi dispositivi sarebbero anche più agili e flessibili di ogni alternativa tradizionale. Qualità che sono riuscite a trasformarli, insieme alla loro originalità, nello strumento preferito dal professionista Mattie Tyce, protagonista di questo video acrobatico freestyle.

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Manipolando il fiume impetuoso per fare surf

Waimea River

Il fiume Waimea, sull’isola hawaiana di Kauai, è il più lungo dell’intero arcipelago. Un flusso d’acqua che nasce all’interno della grande palude di altura delle Alakai, attraversa la spettacolare valle in pietra vulcanica che prende il suo nome, anche detta il Grand Canyon del Pacificoe poi, si ferma. Perché nel corso della stagione secca, a causa di particolari condizioni ambientali, subisce un prosciugamento quasi totale della foce, trasformando la parte finale del suo letto in una sorta di bacino naturale, con poco più di una sottile striscia di terra a chiudere la via che porta all’agognato oceano. Normalmente, a partire da quel momento si verifica un’impasse, solita prolungarsi per diversi mesi. Con il ritornare annuo delle piogge il flusso aumenta gradualmente finché, raggiunto il punto critico, da un giorno all’altro la pressione diviene così forte da non poter più essere trattenuta. Allora il fiume, sfogando la sua frustrazione, sgorga potentemente verso il mare con un effetto simile al cedere di una diga, benché fortunatamente privo di alcuna conseguenza. O meglio, con una sola, ma certamente positiva: l’accorrere dei surfisti, categoria sportiva fortemente legata ai fenomeni metereologici e geodinamici, pronta ad approfittare di ogni occasione per cavalcare onde particolari o fuori dal comune. E farsi lanciare dalla fionda torrenziale di questa specie di railgun, follemente puntata verso il vasto blu marino, è un’esperienza che si può solo una volta l’anno, per di più in quell’unico luogo al mondo. Non c’è verso di perdersi un tale momento; perciò se c’è un ritardo, meglio scavare!

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Ecco il modo più difficile per aprire una lattina di Red Bull

Nel nuovo video virale ideato dai creativi di Red Bull (nominata proprio ieri migliore azienda nel campo del social marketing) c’è un problema. Qualcuno ha pensato che il modo migliore di rinfrescare il dolce tonico fosse di rinchiuderlo nel ghiaccio. Ecco allora una preziosa lattina, improvvisamente e casualmente agognata all’unisono dall’intero team di atleti stipendiati dal marchio ma chiusa in un gelido cilindretto trasparente, impervio nonostante il sole e che non vuole proprio saperne di squagliarsi. Cosa fare? Ma è ovvio: due piccozze a molla dovranno colpirne i lati all’unisono. Una volta attivate da una palla rotolante… ma che sia messa in moto da un girocottero-funivia, lanciato dalla campionessa della corsa ad ostacoli olimpica Lolo Jones, mi raccomando. E così via:  in fondo Robbie Maddison ha portato la moto, Rhys Millen è venuto con l’auto da rally e Drew Bezanson ha con se la sua bicicletta.  Anche loro dovranno pur fare qualcosa, no?

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