Le assurdità visuali dello slit-scan fotografico

slitscan

Ogni fantasia paranormale inizia dalla più totale consuetudine. Le ore passano tranquille, il sole risplende vigile nel cielo e gli insetti ronzano pacati nell’aria immota di una giornata senza alcun tratto d’inquietudine. Il protagonista della storia passeggia per le strade o legge un libro di fotografia in stato di parziale distrazione, quando d’un tratto avviene l’imprevisto. Qualcosa di strano, ma non troppo….Un senso di deja-vu, il richiamo distante di una voce quasi dimenticata o il movimento appena percepito di un fosfene stranamente malizioso.
La luce danza ribelle tra le forme e realizza strane geometrie, il ritmo si dilata, il movimento delle cose diventa indistinto e fluido allo stesso tempo finché, ad un certo punto, il sottile velo della coscienza razionale si solleva e viene messo un attimo da parte, solo per qualche tragico minuto. Se questo fosse un romanzo e Trevor Alyn l’esploratore di uno strano mondo lovecraftiano, la sua ripresa fotografica costituirebbe l’ultimo racconto di una mente destinata forse a perdersi nella follia. Ma non solo lo strumento che utilizza è un semplice cellulare, la sua tecnica ha persino un nome: slit-scan. Prepariatevi ad un viaggio nel possibile, tra alberi roteanti e uomini serpente, ma ricordate: l’autobus strisciante non conosce la via di casa…

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Polonia in miniatura: un plastico fatto con le città vere

Le grandi città di Varsavia, Malbork, Leba, Gdansk, Torun, Wroclaw e Slupsk non sono mai state tanto a portata di mano. L’ultimo episodio della serie Little Big World, prodotta dallo studio tedesco Spoonfilm visita questi luoghi memorabili, in cui l’architettura e l’estetica medievale incontrano l’urbanistica moderna, allo scopo di trasformarli per qualche minuto in fantastici modellini animati, dove migliaia di persone, macchinine e piccoli autobus si muovono senza riposo al suono della musica di Johann Strauss, tra palazzi di cartapesta e boschi interi di bonsai potati a regola d’arte.

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I cieli della Svizzera in un affascinante video timelapse

Questa serie di riprese accelerate di Alessandro Della Bella, intitolate Helvetia’s Dream, mostrano i paesaggi ed i cieli delle Alpi come fossero fantastiche cartoline animate, scenografie da sogno sospese tra luci artificiali e l’universo. Un viaggio quasi surreale nell’eterea bellezza del tetto d’Europa, che passando da Arosa al comune di Zermatt con panorami fatti di nubi avvolgenti e valli innevate sceglie a ragione di soffermarsi su montagne famose come il Cervino e l’Eiger, per meglio osservare cieli notturni illuminati da milioni di stelle e tagliati occasionalmente dalle scie luminose degli aerei. Al secondo 0:46 sarà possibile osservare sopra il monte Tijerflue la coda di gas ionizzato prodotta da una meteora, resa simile ad uno sbuffo di fumo cosmico dall’effetto di slow-motion applicato in occasione del suo passaggio.

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Collezioni satellitari di parcheggi, piscine, centrali nucleari…

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Una chiave di lettura interessante per le centinaia di migliaia di foto che compongono il giga-mosaico fotografico chiamato Google Maps: le cose e gli edifici che costruiamo ci descrivono come umanità ed al tempo stesso non potrebbero esistere senza di noi, ma lo sfondo della natura le sovrasta e le racchiude. Usiamo dunque i satelliti per isolarle e studiamole dall’alto per ciò che veramente sono. L’artista lascia a noi il compito di trarre una conclusione, se pure lo vogliamo e ne sentiamo il bisogno. Di certo il risultato estetico di queste composizioni cumulative è singolare, riuscendo a catturare in pieno l’attenzione dell’osservatore.

Jenny Odell è nata a San Francisco ed ha studiato design a Berkeley. Le sue creazioni sono state recentemente esposte allo Yerba Buena Center for Arts, nel quartier generale di Google e durante il festival di fotografia francese Les Rencontres d’Arles, in Provenza.

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