Il ritorno del pulsante più pericoloso al mondo

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La forma più incisiva e drammatica del concetto d’interfaccia è senz’ombra di dubbio il misterioso bottone rosso. Attiva l’autodistruzione delle astronavi da combattimento, suona l’allarme nelle stazioni di ricerca della guerra fredda, chiude le saracinesche di fortezze improvvisate assaltate dagli zombie, salva il mondo nelle isole deserte in cui vanno a schiantarsi i  più disparati personaggi delle serie TV americane. La potenziale efficacia di tale semplice dispositivo di comando, naturalmente, è spesso direttamente proporzionale al luogo in cui sia stato collocato… Il pulsante più drammatico dell’F-16 è quello per espellere pilota e seggiolino, mentre in una centrale nucleare a fare la stessa fine saranno il mortifero nucleo all’uranio e qualche tonnellata di acqua radioattiva. Secondo questo principio uno di questi pulsanti, se messo casualmente per la strada, dovrebbe al massimo prenotare l’attraversamento di un semaforo. Ma TNT, la più famosa tv a tema del Benelux, ha già dimostrato di pensarla molto diversamente. Push button to add drama  parte seconda; chi dovesse premerlo ancora, stavolta lo farà a proprio rischio e pericolo.

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La TV Porsche gigante che spunta come un fiore dal giardino

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Chi nasconde una botola metallica tra rose e camelie suscita nei vicini curiosi più di qualche ragionevole domanda. Scantinato segreto? Covo di androidi antifurto? Silo lanciamissili privato? Ripetitore occasionale di segnali in codice alieni? La realtà è che dal punto tecnologico viviamo ormai in un’era di trasformazioni e stravaganze meccanizzate, in cui l’unico limite oggettivo diventano spesso le risorse economiche a propria disposizione. Un problema che evidentemente non condizionerà affatto i futuri acquirenti di questo Porsche Design C-SEED 201, il più grande televisore per esterni mai realizzato. Basterà fare ritorno presso la propria lussuosa villa a bordo di una rara automobile d’epoca, sdraiarsi sulla poltrona da giardino assieme all’incantevole moglie e premere il tasto magico del telecomando. Come un baobab miracoloso emergerà dal terreno questo enorme monolite grigio, che inizierà poi ad aprirsi a soffietto; i 7 pannelli LED ultrapotenti si disporranno obbedienti in posizione di utilizzo; i 15 altoparlanti emetteranno la nostra musica come fossimo dal vivo e noi potremo essenzialmente vivere l’esperienza audio-visiva più realistica mai offerta al di fuori di quattro solide mura.

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GravityLight: illuminazione tecnologica per i paesi del Terzo Mondo

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Martin Riddiford e Jim Reeves, inventori londinesi, sono al lavoro da quattro anni per risolvere uno tra i più grandi e antichi problemi dell’umanità: l’assenza di luce notturna. Per chi vive nel mondo della tecnologia, la pressione di un interruttore è tutto quello che serve per disperdere l’oscurità e muoversi a piacimento all’interno della propria casa. Ma l’energia elettrica non è una costante garantita, bensì una forza moderna e difficile da immagazzinare, effettivamente fuori portata per oltre un miliardo dei nostri simili in paesi come l’Africa e l’India. In alcuni luoghi del pianeta Terra infatti, un gesto semplice come leggere un libro dopo il tramonto del sole comporterebbe l’impiego di costose candele o lampade al kerosene, un concetto impensabile per chi ha bisogno quotidianamente di impiegare le proprie risorse in campi ben più fondamentali. Ma un aspetto importante del progresso della tecnica è che se da una parte rende tutto sempre più complesso e costoso, dall’altra può essere impiegato per abbassare la soglia di accesso ai servizi e beni che noi diamo per scontati. Questo è il sentimento alla base di GravityLight, una lampada che sfrutta la forza di gravità, in grado di fornire mezz’ora di luce per ogni volta in cui viene caricata. Bastano tre secondi e qualche caloria.

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Le originali sculture-panino di Thomas e Quentin, grafici francesi

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La vera arte culinaria è diversa da tutte le altre, perché subordina l’espressione creativa al sapore dei cibi. Ci sono piatti in cui la visione d’artista diviene importante, come nel caso dei dolci d’alta pasticceria preparati per le grandi occasioni, ma il più delle volte ciò che davvero conta è il buon sapore di quanto ci si appresta a gustare. Avete mai sentito elogiare la presentazione visiva di un umile panino con l’hamburger? Ma grazie al lavoro di due grafici francesi, forse, le cose stanno per cambiare. Come artisti contemporanei che abbiano scelto di limitarsi a un singolo e stravagante materiale, Quentin e Thomas vestono i loro straordinari panini di volta in volta sulla base degli ultimi avvenimenti, delle uscite cinematografiche e delle inclinazioni del momento. E’ il caso di Crabzilla, il mostruoso panino mutante con granchio, lattuga, arance e pomodori. O del panino spaziale dedicato a Neil Amstrong in occasione della sua recente dipartita, in cui scaglie di cocco vengono utilizzate per sbiancare il “suolo” lunare e semi di sesamo costituiscono stelle distanti nel cielo galattico. Ci sono poi panini raffiguranti la fine del mondo, il film de Lo Hobbit o l’ultimo di James Bond. Per non parlare di quello impacchettato come un regalo di Natale, o del bizzarro pollo-panino…. Sul loro Tumblr è presente la serie completa. In tempi di crisi è importante sapersi reinventare e forse nessuno l’ha fatto meglio di questi creativi del mondo pubblicitario, trasformati dalle circostanze in cuochi-artisti dall’inesauribile fantasia visuale.

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