Sa soltanto quello che non è: l’elegante soluzione per cambiare l’ordine tra lupo e cane

Una maggiore consapevolezza in campo genetico è tra le dirette conseguenze del più alto livello di tecnologia e precisione disponibile mediante l’uso di tecnologia ed attenta notazione dei fattori che conducono ai particolari tratti ereditati da una creatura. Non occorre tuttavia un’analisi del genoma per comprendere, in questo caso, di trovarci di fronte a qualcosa, o per meglio dire qualcuna, di assolutamente fuori dal registro pregresso delle razze registrate internazionalmente. Ocean è la cucciola cresciuta, oggi dell’età di poco più di un anno, appartenente alla famosa attivista, attrice e YouTuber britannica Anneka Svenska che sembra incorporare ogni singolo tratto desiderabile in un fedele compagno di vita. Con un manto dal colore grigio-fumo uniforme che viene comunemente definito “blu” in campo cinofilo (e non solo) fatta eccezione per la punta delle zampe ed una macchia bianca sul petto, il muso e le orecchie più appuntite del lupo cattivo di Cappuccetto Rosso. Ma gli occhi piccoli dallo sguardo assorto, in grado di donargli un aspetto amichevole immediatamente riconducibile ad una delle molte razze canine che ogni giorno custodiscono gli appartamenti ed altre dimore umane. Questo notevole ed atipico animale, in effetti, è la risultanza pluri-generazionale di un tipo d’iniziativa diventata popolare in certi ambienti nel corso dell’ultimo ventennio, dedicata a reintrodurre nei nostri migliori amici alcuni tratti estetici e caratteriali del canide lupino originariamente ammaestrato dalle tribù ai primordi della civiltà organizzata. Il che risulta meno semplice di quanto si potrebbe istintivamente immaginare, considerata la maniera in cui l’odierno Canis lupus sia soltanto remotamente imparentato con tale creatura ormai dimenticata da molti millenni, essendo giunto a possedere tratti poco desiderabili, come l’istintiva diffidenza, e persino aggressività, nei confronti delle cose o situazioni non familiari. Ed è proprio considerando tale problematica, che il preciso calcolo matematico sopra menzionato ha trovato l’applicazione maggiormente utile, permettendo un passaggio dal semplice conteggio delle generazioni pregresse all’effettivo prospetto e piano sinottico dei gradi di ascendenza parentale. Fino alla creazione di una formula diversa in ciascun caso, tanto lontana da uno standard singolo quanto funzionale alla creazione di esemplari che aspirano singolarmente al termine di paragone del magistrale “fulmine in bottiglia”…

Come inevitabilmente avviene nella catalogazione della razza formalmente nota in termini genetici come American Wolfdog, l’ultima arrivata della notevole selezione domestica di Anneka viene accompagnato da un piano percentuale che ricorda vagamente la composizione di una formula chimica. Che recita così: per il 27,6% Pastore Tedesco, per il 25,4 Malamut dell’Alaska, per il 10,2% Husky Siberiano, per l’8,7% Samoiedo. Ed ovviamente, per il restante 28,1%, lupo. Una percentuale che superando largamente il quarto del totale può essere definita in effetti piuttosto elevata, implicando fenotipi ereditati di sicuro inadatti ad una vasta gamma di proprietari, rendendo un cane come questo maggiormente consigliabile soltanto a persone con un’elevato grado d’esperienza, come colei che l’ha orgogliosamente reso celebre nel corso del proprio ultimo anno di pubblicazioni digitalizzate. Un importante approccio al fine di educare, far conoscere e adeguatamente sconsigliare l’acquisto a meno del possesso dei suddetti requisiti, per il pubblico di oltre un milione d’iscritti che dal 2015 ha deciso di premiare l’etica di questa comunicatrice che ormai da tempo ha scelto di esprimersi al di fuori dai confini troppo restrittivi della televisione tradizionale. All’interno della quale, racconta nelle interviste reperibili online, si è in precedenza scontrata con l’impossibilità di dare una voce alle proprie avanzate idee in materia di diritti e tutela degli animali. Fino a trovare un format particolarmente riuscito nelle trattazioni spesso monografiche di diverse razze di cani, all’interno del quale gli ampi spazi dedicati nell’ultimo anno all’affascinante wolfdog Ocean non sono che l’ultimo capitolo mirato al miglioramento della conoscenza approfondita di queste magnifiche, spesso fraintese creature. Tra le quali, la giovane protagonista in questione appare ad ogni modo fortemente rara e desiderabile, per il possesso ereditato da entrambi i genitori del gene che conduce al caratteristico colore di quel manto, già notoriamente raro nei pastori tedeschi. Ed ancor più nei lupi del Nuovo Mondo, venendo normalmente associato all’unico contesto della razza ed omonimo allevamento degli American Blue Bay Sheperds in Florida, di proprietà di Vicki Spencer che risulta essere l’iniziatrice di questa riconoscibile, preziosa varietà quadrupede, ad ogni modo di suo conto connotata e modificata dalle particolari linee di sangue confluite nell’esemplare di Anneka. Che di suo conto appare docile e tranquillo, nelle molte situazioni mostrate al pubblico, tanto da socializzare facilmente con cani molto più piccoli di lei. Purché appaia chiaro come la genetica, soprattutto in questo tipo di circostanze, sia fondamentalmente un tipo molto imprevedibile di lotteria. Ed eventuali figli o parenti di una creatura con un’ascendenza comparabile potrebbero risultare inerentemente problematici o più difficili da ammansire.

Il semplice fatto che possa esistere un lupo completamente nero o tendente al blu-fumo veniva d’altra parte tradizionalmente visto come un fenomeno tendente al soprannaturale. Sia in Europa che nel territorio dell’odierno Nord America, dove studi pregressi hanno dimostrato l’esistenza di tale variante affetta da melanismo come derivante da un’ibridazione con cani domestici non meglio definiti. Mentre nel Vecchio Continente e particolarmente nei paesi anglosassoni, il mito medievale della creatura nota come blackdog risulta inerentemente associato a possibili apparizioni sovrannaturali o pericolose, fino alla rappresentazione terribile del mastino dei Baskerville nella famosa vicenda collegata alle investigazioni di Sherlock Holmes.
Non che Anneka, venendo dal Regno Unito, manchi di evidenziare scherzosamente simili associazioni, come quando riprende la sua Ocean sopra una tomba coperta di muschio all’interno di un cimitero (presumibilmente sconsacrato) o tra gli arbusti di foreste tenebrose che paiono estendersi ai confini ragionevoli della coscienza. Luoghi dove creature mai viste prima potrebbero facilmente aggirarsi poco fuori dal campo visivo degli esploratori, curandosi di mantenere le contorte corna lontano da fronde o cespugli. Cosa sono in fondo un unicorno, una coccatrice, un basilisco, se non l’unione poco probabile di figli che l’evoluzione ha vicendevolmente allontanato? E non è certo l’opportunità di facilitare realmente un’ibridazione con approcci artificialmente designati, a renderli inerentemente meno interessanti. Altrimenti come arriveremmo a spiegare l’innato fascino, nonché l’ammirazione inevitabile, nei confronti di un imponente cucciolo di lupo-cane?

Lascia un commento