Gli zombie non fanno sport

In questa fantastica pubblicità creata per il marchio di attrezzatura sportiva norvegese XXL l’apocalisse zombie inizia dalla Florida e gli abitanti della capitale si ritrovano inseguiti da famelici morti viventi. Ma come tutti sanno l’orrida creatura originaria del vodou haitiano, ormai trasformata in anti-eroe popolare da molteplici film e serie televisive, ha un fondamentale punto debole: l’andatura torpida e scomposta dovuta a muscoli aggravati e rigor mortis. Ben diversi invece i giovani sportivi della patria dei celebri Miami Dolphins: ecco allora racchette, mazze da golf, frisbee e canne da pesca diventare armi improvvisate di un’improbabile battaglia. Proprio quando tuttavia il confronto principale sta per iniziare all’interno di uno stadio, con tanto di arbitro e cheerleaders, interviene la dissolvenza in nero per un finale ad effetto.

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Il nome collettivo diventa illustrazione: composizioni di mostri ed animali

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Un gruppo di pecore è un gregge, di mucche una mandria, di cani un branco, se invece sono volatili si tratta di uno stormo… La lingua italiana prevede, ma non richiede, l’impiego di alcune variazioni  semantiche nel caso in cui ci si debba riferire ad un numero imprecisato di animali della stesso tipo. Ma ciò non è nulla rispetto all’inglese, che per simili situazioni ha innumerevoli termini molto diversi tra loro, variabili straordinariamente colorite che cambiano anche in base alle singole specie di creature. Ecco dunque qualche esempio tratto dalla sola macro-classe degli uccelli: a murder of crows (corvi) a muster of peacocks (pavoni) a charm of goldfinches (cardellini) a cast of hawks (falchi) a brace of ducks (anatre) a covey of quail (quaglie) a hide of pheasants (fagiani) a sedge of cranes (gru) e così via. Quando poi ci si rende conto che esistono anche nomi collettivi per le tartarughe, le scimmie, le volpi ecc. si capisce che siamo di fronte ad una vera e propria velleità della lingua di Albione, affascinante quanto relativamente poco nota tra i non madrelingua.

Ma come fare per riferirsi in inglese ad un gruppo di zombie? E di vampiri? Ci viene in aiuto l’originale illustratore Chet Phillips con la sua serie di composizioni quadriformi fatte di mostri ed animali. Si tratta di 5 realizzazioni grafiche colorate e divertenti, vagamente simili a copertine di libri dal gusto un po’ retrò e della misura poco impegnativa di 27×35 cm. Queste stampe sono attualmente in vendita sul sito Etsy insieme al resto della sua produzione di illustratore. Ciascun gruppo di personaggi è accompagnato da diciture linguisticamente curiose come sinonimi, modi di dire e titoli di libri e film.

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