Ritratti affascinanti dipinti su vecchi floppy disk

Nick Gentry è l’artista Londinese che dipinge volti di grandi dimensioni su composizioni di dischetti magnetici da 3½ pollici, facilmente riconoscibili come appartenuti allo storico computer Commodore Amiga. Vero simbolo del gaming anni ’80 e ’90, il supporto mediatico di questo sistema relativamente antico diventa così tela pittorica imperfetta, superficie grezza dove le etichette scritte a penna si mescolano con gli adesivi di riviste specializzate ed occasionalmente incontrano titoli variopinti, impronte fossili di gemme videoludiche dimenticate. Allo stesso modo di uno scultore che sappia come seguire le venature naturali della pietra, l’autore integra perfettamente i tratti preesistenti degli adesivi e ruota persino un paio di dischetti a dipinto, per rappresentare le pupille dei volti usando i perni metallici sul retro del floppy.

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Bestie infuocate su tele di cenere tenebrosa

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Fulvio di Piazza dipinge quadri ad olio post-apocalittici di pietra lavica, fuoco vermiglio e nubi venefiche di polvere cinèrea. I suoi paesaggi viventi sono figure animali ed umane dalle forme contorte, bitorzolute, spropositate; la poca terra calpestabile ancora inanimata di questi mondi distopici spunta con fatica in mezzo al caos generato da terremoti geo-distruttivi, fenomeni metereologici immani o terribili guerre mondiali… Visioni praticamente indescrivibili, ma rappresentate con una cura estrema dei dettagli, quasi ermetica nei suoi significati quanto nelle forme labirintiche che va a delineare, stranamente coinvolgenti ed affascinanti nella loro spaventosità. L’ispirazione per tali figure infernali va ricercata nel fascino dell’autore per un trattato di economia del 1980, Entropy di Jeremy Rifkin, che tentava di stabilire una relazione tra il declino inevitabile dei processi termodinamici e la società umana. Ecco dunque che il sangue diventa inarrestabile roccia liquida, la pelle duro basalto e gli occhi – organi di acquisizione della conoscenza – pericolose braci incandescenti. Ma tutto è doverosamente rovinato ed irrecuperabile, come ci viene imposto da questo universo di leggi fisiche tristemente degenerative a cui niente e nessuno può sottrarsi, neanche la mente razionale dell’uomo.

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I dipinti oscuri e misteriosi di Zdzisław Beksiński

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Difficile non rimanere colpiti da questa serie di scene e personaggi fantastici creati dal pittore, scultore e fotografo polacco Zdzisław Beksiński (24 Febbraio 1929 – 21 Febbraio 2005). I suoi dipinti talvolta sottilmente inquietanti, altre semplicemente mostruosi per composizione ed aspetto sono largamente conosciuti nel mondo dell’arte pura, mentre gli estimatori delle illustrazioni fantasy e fantascientifiche preferiscono il più delle volte approfondire autori come H. R. Giger, Boris Vallejo e Frank Frazetta, vicini per scelta alle opere moderne del cinema e della letteratura. Nonostante le vicende tragiche della sua vita personale, questo artista viene descritto come un individuo gentile, aperto e non privo di un certo umorismo; egli affermava che i suoi lavori fossero spesso fraintesi, avendo in realtà un intento satirico, provocatorio e persino ottimista. Di certo ha saputo offrire uno sguardo singolare e di alto livello pittorico sul suo immaginario criptico e fantasioso.

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Disegni a matita così dettagliati che sembrano fotografie

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Questi volti dall’aspetto estremamente realistico sono opera di Diego Fazio (alias DiegoKoi) artista autodidatta di Lamezia Terme ed ex tatuatore di soli 22 anni. Sembra incredibile, ma l’unico strumento utilizzato è la matita. La complessità tecnica del chiaroscuro e la quantità molto elevata di dettagli contribuiscono nel creare la perfetta illusione di trovarsi di fronte a fotografie in bianco e nero. Come nella migliore tradizione dell’iperrealismo, le grandi dimensioni di queste creazioni permettono di osservarne ogni minuta particolarità: Sensazioni, il suggestivo ritratto della modella Federica Ferragine, misura ben 63×77 cm. 

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