L’uomo dei razzi costruisce una bici

Colin Furze Bike

Non c’è niente di meglio, in una giornata nebbiosa, che montare in sella a un fragoroso pulsoreattore, per esplorare la brughiera inseguiti da una terribile scia di fiamme. Colin Furze è il giovane stuntman inglese, con un ricco background nel campo dell’idraulica, che detiene con orgoglio i record mondiali di: falò più grande, motociclo più lungo, carrozzina per bambini e scooter per disabili più veloci. Nella sua nuova folle bicicletta, messa insieme impiegando tecniche anticonvenzionali nel suo garage del Lincolnshire, si può individuare la più perfetta applicazione del progetto dell’inventore francese Victor De Karavodine, colui che ai primi del ‘900 ebbe l’idea di far sviluppare la combustione ad un gas volatile fra la presa d’aria e l’ugello di un trombone d’acciaio, privo di alcun tipo di valvola o altre parti soggette ad usura. Certo, il veicolo di Colin si presenta con tutte le tipiche limitazioni di un prototipo. La bombola del carburante deve essere tenuta in mano da un assistente, costretto a seguire di corsa la strana diavoleria metallurgica. Soltanto in un secondo momento il gruppo avrà l’idea di eseguire un test della velocità massima, caricando il pesante ma essenziale contenitore a bordo di un furgone, quello impiegato per giungere sul luogo dell’esperimento. Liberatosi del suo limitatore umano, l’esperto daredevil riesce così a raggiungere con facilità i 50 chilometri orari, con ottime prospettive di un’ulteriore accelerazione. Purtroppo, in quel preciso attimo di trionfo, il proprietario della pista per aeroplani in cui si sta svolgendo la scena li raggiunge in auto, lamentandosi del rumore. Un suono che si potrebbe descrivere come la flatulenza di un dragone, accuratamente sincronizzata sul fastidioso ritmo dei 50-60 Mhz.

Colin Furze Bike 2
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Il pulsogetto senza valvole è un reattore relativamente semplice, amato per questo da tutti gli hobbisti con il pallino dell’ingegneria. Funziona, per di più, indipendentemente dalle dimensioni complessive, trovando quindi un’applicazione ideale nel campo del modellismo e dei radiocomandi. Dal punto di vista commerciale, soprattutto per l’elevatissimo livello di rumore, non ha mai trovato un vasto impiego, benché negli anni ’60 fosse stato proposto come alternativa ai rotori di coda in alcuni elicotteri sperimentali. Più di recente, qualcuno l’aveva candidato a motore ideale per i droni militari, velivoli esenti dal fastidioso limite di avere un pilota dotato di padiglioni auricolari. Su Internet si possono reperire le istruzioni per costruirlo: prendete un tubo di metallo, piegatelo e… Anzi, non è poi così elementare. Senza calcolare poi il momento della verità, ovvero quando ci si attacca il bottiglione di propano e si da fuoco, metaforicamente, alle polveri. Per trovarsi allora sul sellino, pronti a cavalcare l’improvvisato razzo come fatto dal protagonista di questo video, probabilmente ci vuole un notevole sangue freddo. Lui, comunque, aveva realizzato tutte le prove del caso: in un video precedente si può assistere all’applicazione dello stesso principio in una comune teiera. La sicurezza individuale non è nulla in confronto all’ora del Tè coi biscotti, specie in Inghilterra. E poi, così non c’è neanche bisogno di chiamare gli amici. Quando metti l’acqua sul fuoco ti sentiranno naturalmente da casa, anche a chilometri di distanza.
Colin non è comunque il tipo da lasciare un’idea a metà, ed ha già promesso che monterà di nuovo in sella alla bestia. Stavolta su strada, con serbatoio integrato e l’aggiunta di una manopola di controllo del gas. Voglio sperare che il Guinness World Record sia stato invitato all’evento…

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