Tamburi digitali: la più famosa esibizione dei Top Secret D.C.

Top Secret Drum Corps

Uniformi del XVIII secolo, aspetto bellicoso, piume sul cappello degne del moschettiere Dartagnan: ecco il distaccamento di un’armata europea che marcia all’interno del castello di Edimburgo, spedito presso la remota Scozia per conquistare le menti e i cuori di un popolo straniero. Le fiamme della guerra ardono sullo sfondo, ma l’atmosfera, stranamente, ricorda una festa… Potrebbe sembrare il passaggio di un antico resoconto, ma basta osservare la scenografia, ispirata alla componentistica circuitata di un moderno PC, per capire che ci troviamo in realtà ai giorni nostri. L’anno è il 2012 e questi sono i Top Secret Drum Corps, suonatori di tamburo provenienti dalla città di Basel, diventati vere e proprie celebrità di Internet proprio grazie a questa esibizione, tenutasi durante il prestigioso Royal Edinburgh Military Tattoo.  Un’occasione, diversamente da ciò che si potrebbe pensare per il nome, non dedicata ai tatuaggi, bensì alle parate degli eserciti provenienti da ogni parte del mondo; l’etimologia di questo termine, in effetti, proviene dal gesto di “chiusura dei rubinetti” che segnalava il rientro serale in caserma dalle osterie e taverne dei secoli passati. L’evento si tiene ogni anno ad agosto, con ampia copertura dei media televisivi e digitali, ricevendo un posto d’onore sul celebre network televisivo della BBC, un regolare “tutto esaurito” ed oltre 250.000 visitatori. Questo gruppo musicale svizzero tuttavia, diversamente dagli altri partecipanti alla tenzone, non è composto da soldati, bensì da impiegati, operai, banchieri, ecc… La loro storia, alquanto particolare, sarà presto oggetto di un film-documentario.

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Il ristorante sexy-robot nei sotterranei di Shinjuku, a Tokyo

Robot Restaurant

L’estetica variopinta dei manga e cartoni animati, l’antica cultura giapponese dell’arte come intrattenimento in divenire, il caos totale del Carnevale di Rio e quattro torreggianti, discinte valchirie in plastica e acciaio, controllate con un sistema non dissimile da quello di Goldrake, Gundam o Mazinga. Sulle ginocchia di una di queste mega-virago virtuali, un turista occidentale. Inebriato dall’atmosfera inimmaginabile e assordato dal frastuono, sfoggia spensierato il sorriso di chi sta facendo un’esperienza nuova. La folla mangia e beve tutto intorno. Dove si trova costui, come ci è arrivato? Pianeta Terra, metropoli di Tokyo, quartiere di Shinjuku, zona di Kabuki-cho. Sotto terra. Nella mecca dell’elettronica e delle avanguardie giovanili, c’è una zona dedicata ai divertimenti per adulti, costantemente illuminata dai neon e patria di attrazioni più uniche che rare. Fra tutte queste, probabilmente, la più straordinaria è il paradossale Robot Restaurant. L’esperienza inizia con la discesa di una folle scalinata, fra milioni di luci e vetri colorati, verso quello che sembrerebbe un piccolo scantinato. Disposti ordinatamente ai lati dello stretto corridoio, distratti dalla musica, s’incomincia a bere e mangiare appoggiati a scomode seggioline, arredi tipici delle aule di università. Dopo qualche minuto, la terra trema. Tempo che passi il primo carro armato.

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La tifoseria da stadio con matrice umana di pixel

Human LCD

Tra il pubblico dei grandi eventi, quando c’è bisogno di parteggiare per la propria squadra di calcio ciascuno ci mette del suo, impiegando nel miglior modo possibile le capacità più degne di nota. Gli artisti disegnano striscioni, i poeti preparano canti e slogan, gli accentratori si trasformano in leader con lo scopo di incanalare e dirigere l’entusiasmo della folla. Lo sforzo collettivo può essere coordinato o meno, le diverse vie operative incontrarsi stilisticamente oppure non farlo affatto. Ma nei casi, fortuiti o meno, in cui l’intero spalto applichi un intento e una metodologia comune non c’è praticamente limite alla spettacolarità del risultato…Si possono delineare ondate con il movimento delle braccia, creare manovre collettive con grandi bandiere o realizzare cori tra i più lunghi e sofisticati. In Corea del Sud c’è anche un’altra possibilità: lo schermo LCD umano, in grado di raffigurare e dare movimento alle più varie scritte o immagini divertenti. Una soluzione talmente straordinaria che forse, occasionalmente, può addirittura sottrarre spettatori alla partita in campo. Si tratta di un improvvisato monitor semovente fatto di persone, ciascuna magicamente in grado di assumere a piacimento uno fra tre colori: fronte o retro della loro uniforme più a sorpresa un terzo, nascosto sotto lo speciale grembiule ribaltabile.

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