In partenza sul binario di Taishun, l’unica monorotaia concepita per nutrire il pollame

Perfettamente carico, pienamente in orario, sempre al centro della festa per un pubblico di migliaia di utilizzatori nel quotidiano. Il treno più efficiente dell’intero paese degli Han è stato identificato e si trova nella contea di Taishun presso Wenzhou City, all’interno della prefettura dello Zhejiang. Dove dentro al terreno di una fattoria che si sviluppa verticalmente, dal ritorno nel paese natìo di un membro della generazione degli anni ’90 di nome Dong Quanlikou, le operazioni sono state riorganizzate in base al metodo di una macchina ben oliata. O per meglio dire, la carrozza da trasporto, facente parte di un sistema dei trasporti che già conosciamo molto bene, pur non avendolo mai visto applicato in questo particolare contesto. Siamo qui al cospetto, in effetti, di un allevamento da circa 10.000 galli e galline della razza Ayam Cemani, anche noti come polli neri per la colorazione che caratterizza la loro pelle, piume e bargigli. Esseri dalla sublime dignità ed eleganza, tranne che in un ricorrente attimo, quello della nutrizione sistematica mediante consegna di becchime per intercessione dei loro padroni umani. Un tipo di rituale capace di richiedere in origine, per un luogo come questo, diverse ore di lavoro spacca-schiena nel trasporto di pesanti sacchi su e giù per la montagna. Dal che l’idea di ricercare un margine migliorativo, non soltanto un mero efficientamento dei metodi, bensì una vera e propria rivoluzione del sistema di ascesa verticale del tragitto fino ai 700 metri sommitali sul livello del mare. Si dice a tal proposito che soltanto con la costruzione della via ferrata, il Vecchio West sia stato reso effettivamente democratico, permettendo a tutti di raggiungere le fertili sponde della California e gli altri stati adiacenti. Così come qui all’interno della vecchia Europa, la distanza tra Roma, Parigi, Berlino etc. è stata virtualmente ridotta anche senza l’uso degli aerei, grazie all’uso di vetture ferroviarie super-veloci. Mentre di per se questo luogo ameno, noto come 冬瓜的高山农场 (Dōngguā de gāoshān nóngchǎng – “Fattoria del Melone d’Inverno”) sta cercando di far scuola grazie al social cinese Douyin (TikTok) dove Mr. Dong risulta essere, al conteggio attuale, un utente da oltre 400.000 follower. Con diverse trattazioni televisive e da parte dei quotidiani nazionali nel suo pregresso…

Difficile immaginare, del resto, uno svolgimento più spettacolare per la sua distintiva attività di allevamento. Nell’espletamento della quale, allo scoccare delle 6:00 di mattina di ogni singolo giorno, Dong avvia le trasmissioni in diretta per qualche tempo riprese con telecamera di bordo ed altre strategicamente situate lungo l’estendersi del suo percorso. Nel compiere il quale come conduttore della sua monorotaia, viene letteralmente preso d’assalto da schiere dei suoi beneamati pennuti lasciati liberi di scorrazzare in giro, pronti a sciamare attorno e saltare sopra le carrozze del breve convoglio, non mostrando una particolare inclinazione ad attendere il raggiungimento del punto di scarico ed alimentazione dei propri ferventi becchi cercatori. Ad incrementare i meriti esteriori della circostanza iterativa, la presenza sui livelli sovrapposti di un caratteristico “villaggio” con rifugi dalla pianta circolare e il tetto di paglia, vere e proprie casupole a due piano o cottage forniti per il massimo confort degli Ayam Cemani. Con due chilometri di binari zigzaganti entro uno spazio di 300 acri, e 45 gradi d’inclinazione massima, è stimato che la fattoria abbia ridotto i propri costi operativi di centinaia di migliaia di Yuan mensili, oltre ad aver portato un significativo vantaggio al benessere della popolazione locale. La quale essendo ormai statisticamente in là con gli anni, costituendo collettivamente ciò che l’autore definisce i “nonni di campagna” può così iniziare a rilassarsi godendo almeno in parte del riposo che tentiamo normalmente di associare al conseguimento della terza età. Un vantaggio, se vogliamo, trasversale e non del tutto atteso né comune, collegato al movimento giovanile della Cina contemporanea che viene definito su Internet col termine di cottage-core, ovvero il ritorno ai luoghi rurali ed aviti, con al seguito telecamere digitali e la ferma intenzione di far conoscere al mondo lo stile di vita e le attività delle generazioni precedenti. Così da rispettare ed onorare i propri predecessori, un merito encomiabile in qualsiasi paese del mondo, ma che sembrerebbe colpire in modo particolare la fantasia del paese che ha creato e dato seguito per secoli ai solenni meriti dell’ideale confuciano. Ancorché l’opera nello specifico della Fattoria del Melone d’Inverno sembri trascendere un tale ed isolato sentimento di partenza, sfociando nel quesito normalmente sottinteso di quale possa essere, mediante l’applicazione dell’ingegno contemporaneo, un modo per assicurare la sopravvivenza presente e futura di queste realtà situazionali strettamente legate all’abitudine ereditaria. Del tutto incidentale in quest’ottica, ma cionondimeno redditizia, l’attività qui realizzata che consiste nella vendita sicura di circa 3.000 uova giornaliere tramite l’impiego della propria piattaforma e-commerce, con ordini dall’intera zona sud-orientale della Cina.

Quale possa essere, in definitiva, il suo ritorno d’investimento non è particolarmente facile da immaginare. Benché i bassi costi di produzione per macchinari e strumentazione complessa nel suo paese possano aver costituito dei fondamenti validi per massimizzare il profilo economico dell’affascinante operazione trasversale. Una monorotaia per uso agricolo del tipo impiegato da Dong può essere a tal proposito ordinata sul sito Alibaba.com ad un costo di appena 1.690 dollari, molto inferiore a quello di qualsiasi mezzo agricolo di tipo convenzionale. Benché debba essere inserito, nei costi d’ingresso, anche la spesa per la costruzione dei binari. E non è difficile immaginare l’utilizzo proficuo di un sistema simile anche in paesi molto distanti, inclusa la nostra penisola mediterranea dall’età media avanzata ed il territorio tutt’altro che pianeggiante.
In un mondo dinamicamente soggetto a mutamenti su ogni livello, è in effetti singolare quante opportunità di velocizzare industrie di primaria importanza vengano lasciate sul tavolo, semplicemente perché determinati approcci limitatamente tradizionalisti vengono visti come l’unica metodologia acclarata. Rendendo inaspettatamente difficile individuare la chiara linea che dovrebbe dividere l’imprenditore dotato d’iniziativa, dai suoi mansueti e quanto mai fedeli amici pennuti. Sempre pronti a salire a bordo di qualsiasi cosa possa presentarsi come innovativa ed interessante. Altrimenti come mai potremmo spiegarci, la loro linea biologica rimasta in sostanza ininterrotta fin dall’epoca remota dei dinosauri?

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