Una spia russa che assalta il forte dei pupazzi di neve

Russian Vs Snowmen

In questo video non tutto è ciò che sembra. Il potente e grosso mirino, da cui scrutiamo con l’eroico protagonista le postazioni belliche nemiche è in realtà parte di un’arma, per certi versi, inadatta: una piccola pistola, pensata per il combattimento ravvicinato. La carota arancione che spunta, stranamente, oltre un muro di granito non è un semplice ortaggio, ma il primo segno di un avversario insidioso. Si tratta del naso di un’effige: il pupazzo di neve, simbolo antropomorfo del gelo stesso. Eppure, questo fantoccio decisamente inerte e non troppo minaccioso, nel giro di qualche secondo finirà per farci anche un pò pena. Perché ad organizzare l’ardito assalto, portato avanti senza alcun risparmio di energie, c’è scottdw, filmmaker e autore musicale salito di recente nell’olimpo delle visite pluri-milionarie su YouTube, grazie ai suoi grandi successi virali Fruit Ninja to Dubstep e Flying Kittens to Hip Hop. Balzando fuori dalla foresta, l’agente segreto in pelliccia appropriatamente mimetizzata (candida come un’orso polare) sfodera, una dopo l’altra, le sue molte armi. Doppie pistole in stile Matrix, carabina, mitragliatrice, spada da samurai e granate. Tra un’eliminazione e l’altra, trova anche il tempo di pronunciare un torvo e ironico saluto, digrignando i denti. In russo, ovviamente, perché questo è il linguaggio più legato nell’immaginario comune, e nella memetica digitale, alla natura inospitale dell’inverno: “Dasvidania, tovarish!” E benvenuta a te, primavera!

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Come ammaliare uno struzzo

Ostrich Taming

Aveva ragione Wolfgang Amadeus Mozart: nulla è impossibile per chi possiede un flauto magico, senso d’iniziativa e il raro dono dell’orecchio musicale. Il suono di una languida melodia ammansisce le creature e ne placa gli animi. Guardate, abitanti della Tracia e dell’Illiria: come l’antica regina Arsinoe cavalcherò la bestia verso il tramonto, oltre la montagna del Destino! I miei colleghi viaggiatori dicevano che ero pazzo, perché ho sempre creduto nell’antica profezia. Ma fu mia l’idea di aprire il sarcofago ancestrale e trarne lo strumento leggendario. L’esercito del Signore Oscuro circonda ormai il Ducato, ci resta un’unica speranza…Occorre che un discendente della stirpe magica, sangue degli elfi oscuri, risalga il fiume Derebion in cerca della Spada della Concordia. Nessuno dei guerrieri sapeva cosa fare. Sono stato io, realizzando quanto scritto nei diari del monaco cenobita, a recarmi nel sacro recinto degli uccelli del deserto. La luce abbagliante del sole si riflette sul portale di pietra e ossidiana decorata, adorno delle ossa degli eroi; molti, ahimé, sono periti prima ancora d’iniziare questa ardua Cerca. Fra gli anziani del villaggio, testimoni del mio sconsiderato gesto, cala il silenzio. Mi porgono le briglie speciali create per la mia missione, ma non pensano davvero che farò ritorno. Che ne sanno, in fondo? L’antro del mostro è una voragine scavata tra le sabbie del bush, più nera di un’eclissi millenaria. Facendomi luce con la torcia oleosa, discendo una sconnessa scalinata. Il suono tintinnante della mia armatura, riecheggiando tra lontane pareti, rafforza l’atmosfera surreale…

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Il dolce valzer dell’aeroplano radiocomandato

EIM 2013

Se la musica è un linguaggio universale, lo stesso non può dirsi della danza. I rondou medioevali, tra cerchi di gruppo e coreografiche carole, erano un’importante strumento di socializzazione. Per i guerrieri maori, la tremenda e minacciosa haka segnalava la discesa in guerra. I moderni avventurieri urbani, estimatori del genere Hip hop, utilizzano invece il b-boying per sedare dispute e disperdere gli animi rancorosi, tra capriole e imprevedibili rotazioni. Ballano le api, per trasmettere un’informazione e localizzare l’agognato fiore. Ballano anche gli aerei, ma senza conoscerne il motivo. Qui non c’è un giovane velivolo di nome Jetty Elliot, che sfuggiva di nascosto al volere del padre autoritario, amante della boxe. Manca pure l’insegnante premio Oscar, amica di Liza Minnelli e futura madre del compare di Harry Potter, ad aiutarlo coi suoi saggi consigli sulla vita tormentata dell’artista. C’è solo il pilota, Nando Te Riele, un telecomando e il ritmo sincopato di un qualche potente impianto audio da palestra. E sullo sfondo, imperturbabile, monolitica e attenta, l’essenziale giuria. Come nel finale di Dirty Dancing, ma con più valzer classici e meno pop music degli anni ’80, viene il momento in cui il mondo intero va messo da parte e restano solo la melodia, la passione, il movimento. Un sentimento, che si vinca o si perda, riassunto nella frase “I… I’ve had the (flight) time of my life.

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La cucina illogica di PES, così deliziosa che non la mangeresti mai

PES Guacamole

Alcune ricette si guadagnano l’apprezzamento dei gourmand più raffinati dalle loro procedure di preparazione particolari e mai sentite prima, in grado di creare allestimenti visuali con piatti straordinari o innovativi; altre, invece, puntano sulla qualità genuinamente rara e la natura esotica degli ingredienti. Molti hanno mangiato il pollo con le patate, che per questo è diventato il simbolo di ogni pietanza semplice e ripetitiva, eppure basta cambiare gli elementi costituenti per entrare nel mondo esclusivo dell’haute cuisine, appannaggio e vanto di grandi cuochi o interi ristoranti: quaglie con tartufi o aragoste con riso pilaf, anche se non trattate e combinate in modi atipici e creativi, saranno pur sempre oggetto di grandi e sinceri apprezzamenti. Vuoi mettere col cibo di ogni giorno? Tutta un’altra storia.  Saper scegliere e gestire gli ingredienti meno facili da acquisire, prepararli e infine portarli a tavola con stile è il primo segno di riconoscimento per un cuoco bravo a fare il suo mestiere.
Come PES, al secolo Adam Pesapane, l’artista dello stop-motion e pubblicitario che riesce a far venire l’acquolina in bocca trasformando in piatti deliziosi, neanche fossero perfettamente commestibili, gli oggetti più strani e disparati.

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