Automobiline coloratissime che sfrecciano su piste paraboliche armate della più letale tecnologia bellica da cartone animato. Migliaia di combinazioni tra telai, motori, pneumatici ed un sistema di tuning dalla flessibilità superiore a qualsiasi Need for Speed mai concepito da Electronic Arts… ed al volante ci siamo noi, in prima persona. O meglio, il nostro alter-ego in stile designer toy 100% di gomma vinilica e del tutto diverso da quello di chiunque altro – o perfettamente identico ad un super-eroe, a Super Mario, ad Obama o a Lady Gaga, piuttosto che al personaggio reale o di fantasia da noi preferito in un dato momento X; non esiste al mondo copyright tanto blindato da resistere all’assalto dell’user-generated content. Il tutto sostenuto da un mood di fondo che non è urbano, non è cartoon, non è manga e soprattutto, fortunatamente, grazie a Chtulu non è kawaii.
Presentato durante la scorsa E3 di Los Angeles, Modnation Racers ha presto colpito la stampa specializzata per la semplice quanto efficace idea di partenza: l’ennesimo clone di Mario Kart, ma con la community e le funzionalità in stile Web 2.0 inaugurate su PS3 da LittleBigPlanet. Piuttosto che fare il classico reskin della gang Nintendo con i personaggi su licenza dell’ultimo franchise di successo, come decine e decine di corporation hanno fatto negli ultimi 18 anni (Shrek Kart! Star Wars Kart! Mucca e Pollo Kart!) La United Front Games sembra dirci dalla sua sede di Vancouver: “Conoscete la prassi, l’avete fatto dozzine di volte, ma stavolta ci mettete dentro quello che vi pare.” Totale libertà da qualunque tipo di brand. E già che ci siete fatevi anche i tracciati, che noi non abbiamo voglia. Qualcuno fermi quei dannati sovversivi!
Il gaming creativo, inaugurato nel 1989 con lo storico gioco di costruzione di città Sim City ed a più riprese teorizzato dal suo creatore Will Wright, ha avuto realmente successo solo in tempi recenti: bisognava prima renderlo accessibile ed immediato.
Ogni forma d’arte narrativa o procedurale trae beneficio dal coinvolgimento di chi la osserva ed utilizza; nonostante questo, richiedere la partecipazione diretta del pubblico al processo creativo è spesso controproducente. I film o i romanzi che lasciano intenzionalmente un finale aperto, o che hanno personaggi dalle motivazioni poco chiare e vicende misteriose restano spesso incompresi, e in breve tempo ne viene prodotto un seguito che fornisce l’ultima parola su ogni dubbio espresso a gran voce dal pubblico pagante. Allo stesso modo nei videogames, dove l’interazione è tutto, non fornire una struttura di base con missioni ed un compito preciso è talvolta una scelta problematica, che nel caso dei giochi di azione o di ruolo tende a ridurre notevolmente il successo di critica e pubblico.
Come è possibile allora che The Sims, il videogioco più venduto della storia, sia di per se privo non solo di obiettivi, ma anche della trama e della maggior parte dei personaggi? Il punto è che supplire a tali mancanze in prima persona è in potenza una delle attività più divertenti al mondo. Tutti abbiamo un’indole fondamentalmente creativa, specialmente negli ambiti che siamo abituati ad osservare passivamente. Così, centinaia di migliaia di persone hanno usato The Sims per creare la propria sit-com, commedia romantica o ancora più spesso per rivivere le disavventure della propria vita quotidiana. The Sims non ha solo la stessa immediatezza di una casa di bambole. É a tutti gli effetti un template dalle combinazioni praticamente infinite, semplice da comprendere, da interpretare e soprattutto da usare.
Gli strumenti tecnologici degli ultimi anni hanno modificato ed ampliato questo presupposto con la variabile fondamentale di Internet. Piuttosto che essere gli unici a godere delle nostre creazioni, e popolarvi noi soli un isolato mondo digitale, in questo tipo di giochi abbiamo oggi il supporto collettivo e continuativo dell’intera user base. In un vicinato-tipo abitato dagli pseudo-sims moderni coesistono personaggi ed ambienti creati da almeno una dozzina di giocatori distanti tra loro, sia geograficamente che per intenti ed attitudini. Come in una sorta di Istanbul o Gerusalemme al silicio, in questi sim-vicinati si ritrovano a vivere fianco a fianco caricature di professori di latino, robot umanoidi giapponesi, alieni mutanti-zombie ed il celebre rapper 50 Cent. Con il moltiplicarsi delle possibilità creative, tuttavia, anche il tempo necessario ai giocatori per iniziare a produrre e pubblicare i propri contenuti è andato aumentando. L’ultima generazione di questa classe di giochi, costituita dal già citato LittleBigPlanet dei MediaMolecule e dall’ultima espansione del god-game di Will Wright Spore (Galactic Aventures, 2009, PC) prevede in effetti non più la semplice creazione di livelli ed ambientazioni, ma l’intero scripting del loro funzionamento e del comportamento dei suoi abitanti.
Creare un’avventura interattiva per uno di questi giochi, nonostante l’apparente immediatezza delle rispettive interfacce, richiede un impegno ed una competenza logico-matematica quasi pari a quelle di un aspirante programmatore. Il risultato si è rivelato un’arma a doppio taglio: chi aveva voglia di provare semplicemente il lavoro di altri ha trovato in questi giochi una miniera inesauribile di contenuti, tra cui alcuni assolutamente alla pari con delle espansioni a pagamento. Ma tra i moltissimi partecipanti alla community sono stati in effetti molto pochi quelli che ne hanno fatto un uso assiduo sul piano creativo, ed ancora meno coloro che hanno avuto la capacità di creare dei prodotti realmente meritevoli. La forza di Modnation Racers è invece la sua semplicità. Non solo creare un personaggio e la relativa macchinina, ma anche progettare un tracciato completo in ogni sua parte può richiedere un impegno complessivo di pochi minuti.
Al primo avvio del gioco, ci si trova catapultati direttamente nello story mode. Si tratta di una modalità campionato divisa in serie, che dopo un breve tutorial aumentano gradualmente di difficoltà. C’è un protagonista graffitaro e di poche parole con occhialoni da aviatore, aiutato da un cast di supporto formato da alcuni variegati personaggi, che in una serie di sequenze d’intermezzo in stile cartoon stabiliscono il contesto ed i presupposti per ciascuna gara. Degni di menzione i due commentatori, ispirati chiaramente a quelli della serie animata di MTV Celebrity Deathmatch, ed il vagamente stereotipato burbero capo-meccanico che rimprovera il giocatore ad ogni errore tramite la radio dei box (fortunatamente si può anche disattivare). La guida è semplice da apprendere, ma ben più tecnica della media degli altri giochi di action/go-kart; è presente un tasto per il power sliding, che può fare anche da salto, una barra del turbo caricata in funzione dell’abilità di guida e la classica selezione di power-up offensivi, tra cui missili ed onde d’urto soniche. Come in Diddy Kong Racing, ciascuna delle armi ha tre livelli di potenziamento, sbloccati al raccoglimento consecutivo degli oggetti su pista, e si può scegliere di usare l’attacco in modalità secondaria per ostacolare gli avversari sulla propria scia. Il turbo può essere sfruttato appena disponibile o conservato fino al riempimento di ciascuna “tacca” dell’indicatore, al fine di farvi ricorso al momento opportuno per difendersi con uno scudo di energia dalle armi dei nemici. La tecnica richiede un notevole tempismo, ma permette ai giocatori più abili di ridurre l’impatto del fattore fortuna sul risultato finale. La spinta più forte ad affrontare e completare lo story mode è lo sblocco di risorse aggiuntive per la vera anima del gioco, la sua parte creativa. Oltre che la qualificazione per il turno successivo, anche il completamento di una serie di missioni diverse per ogni gara ed il raccoglimento dei numerosi gettoni disseminati in ciascuna area permettono di ampliare la propria collezione di oggetti e componenti, nel secondo caso passando per la mediazione casuale di un’apposita slot-machine.
Il cuore dell’esperienza di gioco, nonchè base operativa del giocatore, è una piazza centrale definita Modspot, da cui si è sempre collegati con il Playstation Network e ci si trova in ogni momento a coesistere con un gruppo di altri giocatori scelti a caso. Le diverse aree, segnalate da grandi cartelli, permettono di accedere alle gare in single player ed a quelle multigiocatore. É anche possible sfidare direttamente uno dei presenti ad un testa a testa su una pista a scelta. Gigantografie dei kart e piloti (chiamati mods) più popolari del momento offrono l’opportunità di scaricarli al volo o di consultare le classifiche, mentre una pressione rapida del tasto R1 porta ad un menu in cui rivoluzionare in tempo reale il proprio aspetto e veicolo. Da qui si può anche accedere all’area creazioni, una sorta di garage da cui iniziare a dare forma e vita alle proprie idee in materia di kart racing videoludico.
Si inizia da un semplice manichino incolore, su cui applicare o meno una skin predeterminata. Come per i Mii della Nintendo, a questo punto si selezionano da un elenco i tratti di base del viso ed il vestiario; ma a tal fine si può fare molto, molto di più. Innanzi tutto, ogni componente si può ricolorare, e molti sono collocabili e dimensionabili senza alcuna limitazione. É anche possibile scegliere la rifrazione e lucentezza dei materiali, ed un sistema di accessori ed adesivi geometrici permette di agghindare o colorare il proprio avatar praticamente in ogni modo concepibile da mente umana. Per il go-kart la forma di base è selezionabile tra una vasta serie di carrozzerie (molte sono inizialmente bloccate) anch’esse da arricchire o modificare con un’alto tasso di accessori più o meno seri. É importante notare che anche la semplice selezione di sedile, volante, motore e ruote permette di ottenere un look originale e gradevole, senza quindi richiedere un impegno che verrà comunque ricompensato. Per i perfezionisti sono stati addirittura previsti dettagli rallystici come i danneggiamenti della carrozzeria e le macchie di fango!
Il terzo e più sofisticato editor è quello dei tracciati. Come mostrato nel primo affascinante video promozionale, qui è stato fatto un lavoro davvero eccezionale. Il processo intrinsecamente complesso di definire un’ambiente di gioco completo in ogni sua parte viene qui gestito con una naturalezza e semplicità quasi comparabile a quella di una scatola di costruzioni per bambini.
Innanzi tutto si stende l’asfalto guidando direttamente una sorta di schiacciasassi; successivamente, con poche pressioni di tasti, si definisce ampiezza ed inclinazione di ogni segmento, si aggiungono elementi di scenario, trappole e power ups. In ogni momento si può popolare la propria creazione di piloti computerizzati, o scendere in pista in prima persona per testare le ultime modifiche. Il passaggio dal completamento alla pubblicazione è quasi istantaneo, e si può immediatamente sfidare uno o più sconosciuti sulla pista che noi stessi abbiamo creato. Persino l’attesa nel lobby prima di lanciare la gara è stata resa affascinante in se stessa, con la possibilità di scaricare la scheda dei giocatori presenti e selezionare tra il loro catalogo personale le creazioni che vogliamo commentare o aggiungere al nostro “garage”. Ciascun elemento viene poi classificato per numero di visualizzazioni e download, donando al processo di condivisione un senso di progressivo miglioramento che potrebbe definirsi un vero e proprio gioco nel gioco.
Modnation Racers è un driving game divertente, lievemente più adulto dei suoi modelli e dei ritmi competitivi molto ben concepiti. Le gare sono divertenti sia da soli che in split-screen, ed ancor più utilizzando l’ottima infrastruttura dell’online. Il mondo che offre come contesto è gradevole e spensierato, ed ogni partita è imprevedibile ed in qualche misura soddisfacente. Ma è anche e soprattutto un modo nuovo e pienamente realizzato di dare sfogo alla propria creatività tramite il potente strumento di Internet.
[youtube eqyyVqBJyBo]
Di certo non è possibile arrivare a costruire i capolavori di narrazione interattiva offerti dai più abili utilizzatori di LittleBigPlanet o Spore Galactic Adventures, in quanto alla fine tutto quello che si può fare con i propri personaggi e veicoli è correre su un tracciato contro altri esseri umani o il computer. Ma è proprio questa limitazione concettuale di fondo a fornire le basi per una community di stampo innovativo, in cui tutti contribuiscono ai contenuti e nessuno si limita semplicemente a “guardare” utilizzando passivamente le creazioni di altri.
Modnation Racers è stato rilasciato anche su PSP, sia in formato digitale che UMD.
[nggallery id=19]
Consigliato a chi: vuole più di ogni altra cosa diventare la perfetta unione di Michael Schumacher e Raymond Choy.