Il serpente nato da una sola pennellata

Brushstroke snake

Tra esattamente undici giorni, con la fine dell’anno lunare, il drago cinese che ci ha accompagnato per l’intero 2012 tornerà alla sua dimora celeste, lasciandoci in balìa della sua controparte meno insolita e maestosa: il serpente. Data la recente fine degli anni dotati di doppio zero nel loro nome, non ci sará più possibile indossare la versione brevettata degli occhiali da veglione con numero incorporato, popolari soprattutto tra il 2000 e il 2009 grazie alla forma delle cifre centrali, perfettamente corrispondenti alla posizione dei nostri simmetrici occhi umani. Ecco allora questa proposta alternativa di allegoria geometrica per tale ricorrenza, meno commerciale ma altrettanto creativa, proveniente dal canale di YouTube cyLtt taka, dedicato alla raccolta di notizie provenienti dalla Cina. Nel corso dell’affascinante video, della durata di appena due minuti, assisteremo alla più rapida creazione immaginabile di un proporzionato e nitido serpente pittorico, portato a compimento con un solo sinuoso tratto di pennello, appositamente inchiostrato solo ai margini della parte a contatto con il foglio. Lingua, testa, scaglie e coda appuntita. Il tutto con un fine ben preciso: la scrittura in forma d’animale dei tratti componenti il numero 2013.

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Hai da accendere? Non la digerisco, quando è spenta

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Quanti compiti professionali o lavori casalinghi e opere creative si potrebbero ultimare mentre si sta fumando? Nel tempo necessario a consumare uno, due, tre pacchetti, messi a frutto da qualcuno non più tanto come piacere occasionale ma dilazionati nel tempo per cadenzare e reiterare le pause contemplative a disposizione nel corso di una singola giornata, si potrebbe forse realizzare qualcosa di maggiormente utile e duraturo. Fumare costa. Dal punto di vista economico, con la crisi e tutto il resto, ma anche e soprattutto in termini di tranquillità mentale, viste le conseguenze (largamente comprovate) che tale abitudine può avere sulla salute propria e degli altri. Senza considerare poi che, a conti fatti, il tempo è denaro. Per continuare ad apprezzare il gusto pernicioso dell’adorata, ardente nicotina, bisognerebbe forse inventarsi ed applicare un modo di compensare il grave deficit passivo di produttività. Questo ragazzo cinese, membro della gigantesca community video orientale 56.com, ha deciso quindi di sbrigarsi. Accende la sigaretta, fuma la sigaretta, accende la seconda sigaretta, dov’è la prima? Fuma e infila, fuma e infila. Dopo due minuti ha 5 sigarette, poi 10, poi 15, poi finisce lo spazio. Allora inizia a mangiarle.

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La statua linguacciuta che ha saputo sbalordire la Cina

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Come ben sanno gli abitanti di Roma e tutti coloro che siano passati di recente per la stazione Termini, raffigurare in forma di statua un’importante figura religiosa può portare a significative e giustificate controversie. La mente d’artista infatti, per sua natura incline a ricercare soluzioni innovative e fantasiose, talvolta sceglie di veicolare i suoi messaggi attraverso immagini strane e sorprendenti. Ed è forse questo il motivo per cui, grazie all’opera del (troppo) criticato Oliviero Rinaldi, un papa finisce per vestirsi di un imponente quanto malaccetto manto stilizzato a guisa di campana. Ma chi avesse creduto che tale giustapposizione fosse il massimo dell’assurdo dovrà oggi ricredersi: da qualche giorno infatti, nella lontana e popolosa città cinese di Suzhou una statua lignea in un parco raffigura il saggio Lao-Tzu, sacro fondatore del taoismo filosofico, mentre sgrana gli occhi e mostra l’enorme lingua sporgente con indifferenza piuttosto noncurante, suscitando molte proteste e lasciando basiti gli abitanti della zona.

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Rivelato il trailer di Dynasty Warriors 8: le origini di un mito

La Terra di Mezzo non è solo quella di Elfi, Goblin, Hobbit e antichi Stregoni. Nel mondo reale infatti esiste una nazione lontana, nota da millenni con il nome di Paese Centrale (中國) i cui miti e leggende superano persino la più sfrenata e moderna fantasy d’autore. Stiamo parlando della Cina, e in modo particolare di un periodo tra i più famosi della sua storia millenaria. L’anno è il 220 d.C, coèvo all’incirca a quello in cui l’Impero Romano si avviava verso la totale anarchia militare. Nel grande Oriente la dinastia Han, che regnava incontrastata da ben quattro secoli, si trova improvvisamente in crisi. Una serie di gravi e sanguinose ribellioni, non del tutto dissimili da quelle più recenti dei Taiping e dei cosiddetti Boxer, stanno gettando nel caos il paese, mentre prodigi e disastri naturali rendono chiaro che l’Imperatore ha perso il Mandato Celeste, ovvero la concessione divina a governare. Sullo sfondo di un paese ormai in piena guerra civile, tre eroi si incontrano in un giardino di peschi e pronunciano un solenne giuramento: da quel giorno in poi, come fratelli di sangue, combatteranno per unificare nuovamente la Cina e restituire al popolo la pace. Sono Liu Bei, legittimo erede al trono imperiale, Zhang Fei, temibile guerriero e Guan Yu, l’uomo dalla favolosa barba, colui che verrà un giorno canonizzato come divinità cinese della guerra.

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