Gatto musicista! Suoni il pianoforte per le soap?

Gatto Soap

Avete mai visto qualcuno che piange sulle note di un banjo, un ukulele o un mandolino? Per toccare le corde dell’anima occorre uno strumento nobile, che coinvolga. Come il pianoforte delle soap. Ci sono mille serie TV in onda ma ben poche soluzioni musicali. Racconti tremendamente complicati, tortuosi, che dipingono le interazioni sociali e gli affetti umani alla maniera di un dramma senza uscita…Du-du-du-duuun! Coppie di spasimanti che si lasciano per malaugurate coincidenze. Tresche maligne, rivelate all’ultimo minuto dalle suocere spietate. Nelle saghe familiari di Beautiful e Dallas, nelle tragedie di Sentieri e Il tempo della nostra vita si concentra ogni fisima, ogni fantasticheria o timore dell’uomo e della donna moderni, sovrapposti l’uno all’altro in un vortice di fiammate passionali e terribili afflizioni. Il successo di queste rappresentazioni pseudo-teatrali, diretta evoluzione o devoluzione delle tragicommedie antiche, è stato sufficiente alla creazione di un canone estetico specifico, ormai praticamente irrinunciabile. C’è uno stile di recitazione, quello di chi parla mentre cerca in qualche modo…di…trattenere l’emozione, fra lacrime e accenni di singulto; c’è un certo approccio all’abbigliamento e agli arredi scenografici, selezionati attentamente per suscitare il fascino della middle-class americana. E poi c’è la musica. Non c’è spazio, nelle soap, per la spontaneità orecchiabile del pop, del country o del rock, troppo leggeri e spensierati. Questo, il gatto lo sa. E risolve il problema, finalmente.

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Tamburi digitali: la più famosa esibizione dei Top Secret D.C.

Top Secret Drum Corps

Uniformi del XVIII secolo, aspetto bellicoso, piume sul cappello degne del moschettiere Dartagnan: ecco il distaccamento di un’armata europea che marcia all’interno del castello di Edimburgo, spedito presso la remota Scozia per conquistare le menti e i cuori di un popolo straniero. Le fiamme della guerra ardono sullo sfondo, ma l’atmosfera, stranamente, ricorda una festa… Potrebbe sembrare il passaggio di un antico resoconto, ma basta osservare la scenografia, ispirata alla componentistica circuitata di un moderno PC, per capire che ci troviamo in realtà ai giorni nostri. L’anno è il 2012 e questi sono i Top Secret Drum Corps, suonatori di tamburo provenienti dalla città di Basel, diventati vere e proprie celebrità di Internet proprio grazie a questa esibizione, tenutasi durante il prestigioso Royal Edinburgh Military Tattoo.  Un’occasione, diversamente da ciò che si potrebbe pensare per il nome, non dedicata ai tatuaggi, bensì alle parate degli eserciti provenienti da ogni parte del mondo; l’etimologia di questo termine, in effetti, proviene dal gesto di “chiusura dei rubinetti” che segnalava il rientro serale in caserma dalle osterie e taverne dei secoli passati. L’evento si tiene ogni anno ad agosto, con ampia copertura dei media televisivi e digitali, ricevendo un posto d’onore sul celebre network televisivo della BBC, un regolare “tutto esaurito” ed oltre 250.000 visitatori. Questo gruppo musicale svizzero tuttavia, diversamente dagli altri partecipanti alla tenzone, non è composto da soldati, bensì da impiegati, operai, banchieri, ecc… La loro storia, alquanto particolare, sarà presto oggetto di un film-documentario.

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Come ammaliare uno struzzo

Ostrich Taming

Aveva ragione Wolfgang Amadeus Mozart: nulla è impossibile per chi possiede un flauto magico, senso d’iniziativa e il raro dono dell’orecchio musicale. Il suono di una languida melodia ammansisce le creature e ne placa gli animi. Guardate, abitanti della Tracia e dell’Illiria: come l’antica regina Arsinoe cavalcherò la bestia verso il tramonto, oltre la montagna del Destino! I miei colleghi viaggiatori dicevano che ero pazzo, perché ho sempre creduto nell’antica profezia. Ma fu mia l’idea di aprire il sarcofago ancestrale e trarne lo strumento leggendario. L’esercito del Signore Oscuro circonda ormai il Ducato, ci resta un’unica speranza…Occorre che un discendente della stirpe magica, sangue degli elfi oscuri, risalga il fiume Derebion in cerca della Spada della Concordia. Nessuno dei guerrieri sapeva cosa fare. Sono stato io, realizzando quanto scritto nei diari del monaco cenobita, a recarmi nel sacro recinto degli uccelli del deserto. La luce abbagliante del sole si riflette sul portale di pietra e ossidiana decorata, adorno delle ossa degli eroi; molti, ahimé, sono periti prima ancora d’iniziare questa ardua Cerca. Fra gli anziani del villaggio, testimoni del mio sconsiderato gesto, cala il silenzio. Mi porgono le briglie speciali create per la mia missione, ma non pensano davvero che farò ritorno. Che ne sanno, in fondo? L’antro del mostro è una voragine scavata tra le sabbie del bush, più nera di un’eclissi millenaria. Facendomi luce con la torcia oleosa, discendo una sconnessa scalinata. Il suono tintinnante della mia armatura, riecheggiando tra lontane pareti, rafforza l’atmosfera surreale…

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Il dolce valzer dell’aeroplano radiocomandato

EIM 2013

Se la musica è un linguaggio universale, lo stesso non può dirsi della danza. I rondou medioevali, tra cerchi di gruppo e coreografiche carole, erano un’importante strumento di socializzazione. Per i guerrieri maori, la tremenda e minacciosa haka segnalava la discesa in guerra. I moderni avventurieri urbani, estimatori del genere Hip hop, utilizzano invece il b-boying per sedare dispute e disperdere gli animi rancorosi, tra capriole e imprevedibili rotazioni. Ballano le api, per trasmettere un’informazione e localizzare l’agognato fiore. Ballano anche gli aerei, ma senza conoscerne il motivo. Qui non c’è un giovane velivolo di nome Jetty Elliot, che sfuggiva di nascosto al volere del padre autoritario, amante della boxe. Manca pure l’insegnante premio Oscar, amica di Liza Minnelli e futura madre del compare di Harry Potter, ad aiutarlo coi suoi saggi consigli sulla vita tormentata dell’artista. C’è solo il pilota, Nando Te Riele, un telecomando e il ritmo sincopato di un qualche potente impianto audio da palestra. E sullo sfondo, imperturbabile, monolitica e attenta, l’essenziale giuria. Come nel finale di Dirty Dancing, ma con più valzer classici e meno pop music degli anni ’80, viene il momento in cui il mondo intero va messo da parte e restano solo la melodia, la passione, il movimento. Un sentimento, che si vinca o si perda, riassunto nella frase “I… I’ve had the (flight) time of my life.

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