Il dolce valzer dell’aeroplano radiocomandato

EIM 2013

Se la musica è un linguaggio universale, lo stesso non può dirsi della danza. I rondou medioevali, tra cerchi di gruppo e coreografiche carole, erano un’importante strumento di socializzazione. Per i guerrieri maori, la tremenda e minacciosa haka segnalava la discesa in guerra. I moderni avventurieri urbani, estimatori del genere Hip hop, utilizzano invece il b-boying per sedare dispute e disperdere gli animi rancorosi, tra capriole e imprevedibili rotazioni. Ballano le api, per trasmettere un’informazione e localizzare l’agognato fiore. Ballano anche gli aerei, ma senza conoscerne il motivo. Qui non c’è un giovane velivolo di nome Jetty Elliot, che sfuggiva di nascosto al volere del padre autoritario, amante della boxe. Manca pure l’insegnante premio Oscar, amica di Liza Minnelli e futura madre del compare di Harry Potter, ad aiutarlo coi suoi saggi consigli sulla vita tormentata dell’artista. C’è solo il pilota, Nando Te Riele, un telecomando e il ritmo sincopato di un qualche potente impianto audio da palestra. E sullo sfondo, imperturbabile, monolitica e attenta, l’essenziale giuria. Come nel finale di Dirty Dancing, ma con più valzer classici e meno pop music degli anni ’80, viene il momento in cui il mondo intero va messo da parte e restano solo la melodia, la passione, il movimento. Un sentimento, che si vinca o si perda, riassunto nella frase “I… I’ve had the (flight) time of my life.

Il video è stato registrato durante l’edizione 2013 dell’EIM (Electric Indoor Masters), importante competizione di volo acrobatico freestyle per aerei telecomandati, tenutasi a febbraio in Inghilterra. Si trova sul canale YouTube di Mark Barnes, insieme a molti altri. Secondo i commentatori redditiani, questi piccoli mezzi, caratterizzati da un rapporto peso-potenza quasi 1 ad 1, sono talmente leggeri da poter volare a velocità ridottissime, per poi ripartire bruscamente in splendide verticali da capogiro. Sembrerebbe quasi, in effetti, di assistere al volo spensierato di una farfalla, non fosse altro che per la precisione millimetrica delle manovre a ritmo di musica impiegate dal geniale utilizzatore. Il costo stimato di un simile dispositivo, mirato a un target altamente specifico e preparato, si aggira sulle tre o quattro centinaia di dollari. Per tutti gli altri, almeno c’è sempre il buon vecchio Flight Simulator: gli eventuali incidenti di percorso saranno coperti al 100%,  grazie all’innata “polizza” del mondo ludico digitale.

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