La donna che può tenere in equilibrio qualsiasi cosa

Rigolo

La ballerina e performer svizzera Lara Jacobs, figlia di due artisti circensi, ha ereditato dal padre le doti necessarie per una particolare forma di spettacolo a metà tra la scultura e l’equilibrismo, che da tempo stupisce e coinvolge ogni platea internazionale. Sollevando gradualmente 13 foglie secche di palma, con mano ferma le dispone in aria componendo una sorta di scheletro primordiale, controbilanciato in qualche modo dal peso diafano di una singola piuma bianca. Completata la delicata opera con procedimento graduale e misurato, la colloca per finire in terra, appoggiandola con gesto esperto su di un singolo e normalissimo bastone. La struttura impossibile, a quel punto, si regge da se, nella più totale assenza di ondulazioni o precarietà. Poi, come niente fosse, colei che l’aveva creata… toglie la piuma. La precisione richiesta per assemblare tale impalcatura d’eccezione, e l’effettiva precarietà di ogni sua singola componente, sono solite lasciare senza fiato chi assista dal vero ad una di queste esibizioni. Il loro messaggio implicito, coronato dal finale rovinosamente esplosivo, potrebbe interpretarsi come una metafora della dinamicità e dell’impermanenza delle arti da palcoscenico e, per estensione, di ogni apparenza scenica o teatrale.

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Ma guarda! Il Sistema Solare è un vortice lanciato nello spazio

Dj Sadhu

In questo progetto grafico animato di DjSadhu, basato sulle teorie dell’astrofisico indiano Pallathadka Keshava Bhat, si può constatare l’effetto visivo di un fatto largamente noto eppure spesso trascurato: il nostro Sole, come ogni altra stella, non occupa un punto fisso nello spazio. Non stiamo parlando dell’antico modello tolemaico, con la Terra al centro dell’universo e gli altri corpi celesti che gli ruotano intorno ma del semplice dato che l’immobilità, nel mondo naturale e cosmico, non esiste. Così come i pianeti girano intorno ai loro astri, quest’ultimi sono a loro volta parte di un sistema complesso e roteante, la galassia spirale barrata detta Via Lattea. Il tempo necessario perché il Sole percorra un ciclo completo di tale ambiente colossale viene stimato intorno ai 200 milioni di anni e nel contempo tutto ciò che si trova intorno a lui – le stelle vicine, le nebulose, i meteoriti, eccetera – si sposta nello stesso identico modo. Ciò significa che, da un punto di vista pratico orientato all’astrofisica umana, tale movimento è privo di alcuna conseguenza. Si tratta in sostanza dello stesso principio per cui, partendo dal terreno del nostro pianeta, uccelli ed aeroplani non devono preoccuparsi di rotazione e rivoluzione terrestri, già previste da un punto di vista inerziale nella loro traiettoria di partenza. Però personalmente, devo dire che se io vivessi su un granello di sabbia preso nel vortice di una palla di fuoco, sparata a 70.000 Km/h nel vuoto, vorrei saperlo…

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Le larve di mosca imbozzolate in oro e pietre rare

Hubert Duprat

I tricotteri sono degli insetti appartenenti al gruppo degli anfibiotici, che nascono e si sviluppano nell’ambiente subacqueo, per poi spiccare il volo e non farvi più ritorno. La loro natura effimera e operosa, per certi versi non dissimile da quella umana, le ha rese particolarmente interessanti agli occhi di Hubert Duprat, celebre gioielliere e scultore francese. Finendo per trasformarle nelle protagoniste del suo più singolare e irripetibile gesto d’artista: l’invenzione di un sistema per costringerle, senza danno, a lavorare con oro, argento, perle e pietre rare. Le sue larve domestiche, spuntando come goffi paguri da un elaborato uovo di Fabergé, hanno avuto il merito di ricordarci, fin dalla metà degli anni ’80, l’intrinseca bellezza presente in ogni manierismo del mondo naturale, sia questo espresso attraverso il lavoro di abili artigiani che nel complesso ciclo vitale di alcuni dei più umili, e facilmente sottovalutati, tra tutti gli animali terrestri.

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I mostri anamorfici di Nagai Hideyuki

Nagai Hideyuki 1

La vista è un senso facile da ingannare, che può nascondere tra luci ed ombre le più recondite verità. Annusare significa trovarsi vicino, udire suggerisce l’idea di presenza o comunicazione, gustare permette di assumere in se l’essenza delle cose… Toccare con mano, più di ogni altro gesto, è la prova di fatto che annienta ogni effimera illusione. Ma basta una superficie bidimensionale, valorizzata da linee e colori disposti nel modo giusto, per creare un mondo alternativo, completamente separato dalle realtà fisiche dell’ambiente in cui ci muoviamo. L’opera di questo artista non esprime la sua originalità unicamente nella scelta del soggetto. Perché Nagai Hideyuki disegna i mostri come se fosse uno di loro: creando occulti e mistici miraggi. La rassicurante barriera del foglio di carta, concettualmente insuperabile, nelle sue creazioni appare tuttavia estremamente debole e sottile, quasi insufficiente. Si tratta di illusioni anamorfiche (ne abbiamo già parlato) ovvero impossibilità grafiche che assumono la propria vera forma unicamente se osservate dal punto giusto. Solo che stavolta sembrano uscite da un romanzo del fantastico di H.P. Lovecraft. Intellettualmente pericolose e per questo, più di ogni altro aspetto, affascinanti.

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