Ultima difesa contro gli orsi canadesi

Biker Bear

Tu, ciclista, non conosci la plantigrade paura. Non sei salito sulla bici, insieme a tuo cugino Dan, forse pregustando, chi lo sa, un’escursione in cerca delle splendide cascate dell’Athabasca o del Sunwapta. Pedalatore, non sei uscito una mattina di un’estate molto canadese, inerpicandoti per le strade selvatiche di un bosco predatore. Né sei giunto, infine, proprio in mezzo alla riserva nazionale dello Jasper Park, per incontrare… Soprattutto, per tua fortuna, non sei rotolato a lato della strada, il velociclo subito dimenticato, come la telecamera rimasta accesa, correndo fra gli alberi, oltre le siepi, ansimando, sotto i rami bassi, dietro le rocce e fino al punto in cui si trova lui, Dan, tuo cugino! Con la bomboletta stretta fra le mani, all’erta contro l’aggressione di… Una madre.
Chissà cosa c’è dentro ad un simile contenitore? Potresti chiederti, respiratore-dell’aria-aperta-di-un-diverso-continente. Ebbene il fatto è questo: se abiti vicino al parco nazionale del Gargano, nella ridente Puglia, e una mattina scegli di scoprirti avventuroso, percorrendo su pneumatici il sentiero del capriolo, incontrerai: l’airone rosso e cinerino, il cervone, il fratino, il germano reale, il basettino, la garzetta, il tarabuso,  la vipera comune, lo sgarza ciuffetto e la nitticora. Se invece vivi nell’Alberta, presso le conifere e i ghiacciai, allora preparati ad un ORSO. Oppure molti ORSI, magari con i cuccioli a seguire, quindi terribilmente NERVOSI. Potrebbe capitarti, come sanno anche i vicini americani, essenzialmente con due specie ben distinte: il grizzly color marrone (ursus arctos horribilis) e il più piccolo black bear (ursus americanus). Non a caso, il detto fa: “If it’s brown lay down, if its black fight back” ovvero: se è nero combatti, se è marrone no. Fingiti morto! (Ce n’era un altro simile ma parla di gestione del WC). È un fatto tristemente noto che ogni anno, purtroppo, un certo numero d’escursionisti cadano vittima di fauci ed artigli sciagurati. Lo raccontano con stravaganza nei telegiornali e sulle radio di quel Nuovo Continente, presso cui, persino oggi, la paura delle belve può trovare la sua commerciale utilità. Vedi negozi specializzati. Vedi prodotti come questo. Lo spray al peperoncino contro gli orsi.

Rope Bear
Questa bizzarra contingenza, registrata da Pat Garrett della Garrett Bros. Outfitting, dimostra cosa sia disposto a fare un orso per mangiare. Siamo sempre nell’Alberta, in Canada.

Lo spray al peperoncino contro gli orsi, che fortunatamente Dan aveva nella borsa, è un’arma versatile, davvero funzionale. Pare infatti che, statisticamente, chi spara contro un orso abbia il doppio di probabilità di restare gravemente ferito rispetto a chi ha la chimica dalla sua parte. Questi animali plantigradi per eccellenza, in entrambi le varianti, vantano una pelle veramente dura, costituzione robusta e tenacia da rivendere a manciate. Resistono ai proiettili, persino. Ciò significa che tu, ciclista armato fino ai denti, potresti non sopravvivere contro un orso che ti vuole male. Quando invece a fargliela passare, tale rabbia deleteria, poteva bastare veramente poco. L’orso è un animale opportunista, che ragiona sul bisogno e sulla convenienza. Sa bene che se resta ferito, anche lievemente, non potrà più cercare il cibo. Per questo un esemplare bruno di 140 chili o giù di lì, colpito a pugni ripetutamente, almeno così dicono, dovrebbe ritirarsi. Però prova a farlo con la tipica orsa grizzly, del peso trascurabile di tre quintali. Probabilmente neanche se ne accorgerà. E questo senza calcolare che la prole è sempre sacra per un’orsa, qualunque sia il colore del suo manto.  Quarantacinque (?) dollari e ti passa la paura.
Occorre essere documentati, ben forniti, nel profondo nord. Ad esempio, un dato interessante: lo sapete che un orso lanciato all’inseguimento può raggiungere i 60 chilometri orari? (15 metri al secondo) Potrebbe superare un cavallo da corsa, benché abbia molta meno resistenza. E non è vero che sulle discese sconnesse un orso debba rallentare. O almeno: sempre meno di una bicicletta. Quindi piantare i piedi e sfoderare questa ultima ratio del deterrente spray non è, a conti fatti,  un’idea poi così male. Tra l’altro, nessuna bomboletta andrebbe mai tenuta, distrattamente, per lunghi periodi dentro al porta oggetti della propria auto. Sotto il sole, per l’effetto del calore, potrebbe pure esplodere. Dannazione! A quanto dicono, l’odore del peperoncino, attira proprio…Gli orsi. E se lo spray l’hai già spruzzato, allora cosa spruzzerai?

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