L’invidia distruttiva di Chun-Li

Chun-Li is Jealous

“Supiningu Bādo Kikku” Disse la donzella, prima di ruotare a 180 gradi, con la testa all’incontrario, per poi darsi lo slancio rotatorio sufficiente a rovinare la scena. Cassetti, penne, tavoli e stampelle. E pure lei, finita a gambe all’aria. Quando si arrabbiano, i personaggi pixellosi, meglio stare attenti. Non ce n’è più per nessuna.
E con il concludersi di un lungo 2013, come da programma, nuovamente rifiorisce la passione per il classico, inevitabile compendio riassuntivo. Le 10 notizie più importanti. I 5 “personaggi simbolo” dell’anno. Le mode, le tendenze, i punti cardine dell’immaginazione popolare, come il martello saporito di Miley Cyrus, il cinema generalista e soprattutto Candy Crush…Tutto viene riassunto in lunghi e dettagliati articoli, tabelle e hit parades. Lo stesso, nel frattempo, avviene su YouTube, sebbene per il tramite di eclettiche o bizzarre divisioni. Ed è proprio la categoria in oggetto, da che mondo è mondo, la suprema: quella, spassosissima, delle peggiori/migliori cadute degli ultimi 365 giorni. Gli errori di chi, tanto per apparire, crollava in terra rovinosamente. Tutto è lecito sulla tortuosa strada della fama. Ciascuna acrobazia di danza, tuttavia, presenta un certo rischio nello svolgimento, l’imprevisto. È una cosa imprescindibile, che permea quell’attimo di un pericolo gustoso. Perché, si sa, l’invidia degli osservatori ha sempre un certo peso. Siano pure virtuali. Sarebbe, proprio per questo, molto meglio ricordarsi di Chun-Li. La fantastica guerriera con l’impulso di Bruce Lee, colei che combatteva tra le strade di un antico gioco, andando in cerca del granitico, fiammeggiante uber-uomo M. Bison (professione: dittatore Sudamericano). Lei, che un tempo soprattutto era “LA Donna”, l’unico principio femminile, la sola rappresentante di un’intera metà celeste, nel ristretto pantheon ludico rasterizzato. Trionfatrice indiscussa, proprio per questo, tra energumeni, mostri verdi e criminali senza scrupoli.
Poi, gradualmente, siamo passati ad altre dive. La fascinosa Lara Croft, la spartana Lightning, avvolta dal mistero. Persino Peach, bidimensionale principessa dalla gonna rosa, rapita per mestiere, che ad un certo punto, chissà come, si è arricchita di connotazioni interessanti. Eroina, per evoluzione di contesto. Chun-Li, nel frattempo, rimaneva lì, pensierosa.

Chun-Li is Jealous 2

Questa nuova serie di ParodiePub.fr, il canale d’intrattenimento di Julnax e Fioko, la dice lunga su quale sia stato il loro video più cliccato dello scorso anno. C’era Blanka, c’erano le sviste, le cadute, le brusche rotolate. Lo abbiamo visto pure noi, tutti assieme. L’idea di sovraimporre personaggi sui disastri accidentali non è certo nuova. Il famoso Keyboard Cat, peloso eroe pianista dell’Internet di qualche anno fa, ne aveva fatta quasi un’arte. Va comunque sottolineato, in questo caso, come i personaggi di Street Fighter si prestino davvero bene. La ragione sono forse quelle iconiche movenze. Tutti riconoscono Chun-Li, senza neanche conoscerla, realmente. Che fosse un’agente dell’Interpol, di nazionalità cinese, esperta tiratrice, figlia vendicativa di un padre brutalmente trucidato, appassionata di cinema e di dolci… Importa molto poco. Furono le sue capriole, i calci fulminanti e l’uovo proiettile Kikouken (pugno rotante d’energia!) gli strumenti del suo innegabile successo. Anno dopo anno, nelle molteplici versioni di Street Fighter, fino soprattutto alla terza, completamente rinnovata, c’erano sempre certi punti fermi: Ryu, Ken e poi lei – non Lei (Fang), proprio lei (Chun-Li). Nessuno si era neanche preoccupato di concedergli un cognome. Però tutti la sceglievano, ne padroneggiavano le mosse, allo scopo di potarla fino al suo trionfo.
Finché ad un certo punto, nel dissacratorio film-evento con Van Damme, Raoul Julia non gli disse: “Il giorno in cui il grande Bison ha devastato il tuo villaggio è stato il più importante della tua intera vita, ma per me era solo un martedì.”
Con il senno di poi, forse, avrebbe fatto meglio a starsi zitto, quel crudele antagonista. L’arroganza è veramente una cattiva consigliera.

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