L’ornato cimiero che campeggia sulla testa del pollo-piccione

Un solo suono che risuona, particolarmente nei mesi della primavera, sulle verdeggianti terre della seconda isola più grande al mondo: come l’intensa vibrazione aerea, della corda di un bassista senza forma fisica visibile tra gli acquitrini ai margini della foresta. Intensa e reiterata, naturalmente misteriosa per l’orecchio degli umani. Ma non quello, assai più esperto, della femmina in attesa; dondolando, sulle lunghe zampe decorate con un disegno a macchie, l’occhio rosso cerchiato di nero e fisso verso la radura, ecco che si allargano le ali di colore marrone. Mentre sulla testa, si ergono le piume prelevate in apparenza dalla coda di un pavone: è una Goura victoria, splendido uccello crestato della Nuova Guinea. L’affascinante perlustratore di un ambiente tanto eccezionale da sembrare quasi alieno. Eppure ragionevolmente familiare, in apparenza. Soprattutto per colui che si trovasse ad identificarla, da lontano, senza un senso chiaro di quei 70 cm di lunghezza ed i 2,1 Kg di peso, pensando che tutto sommato non sia poi tanto diversa dal comune piccione delle piazze cittadine europee. Benché sia ragionevole affermare che dal punto di vista delle dimensioni stia ad esso, in proporzione, come un tacchino americano al familiare pollo della fattoria.
Come potrà emergere da un rapido approfondimento, tuttavia, capiremo presto di trovarci innanzi a una creatura dalle abitudini ecologiche e comportamento nettamente distinte, la cui metodologia di cantare all’alba e poi mettersi alla ricerca del cibo preferito, che include frutta caduta, semi, vermi e lumache, assomiglia nettamente al tipico uccello razzolatore del sottobosco europeo. Inclusa l’abitudine di ritirarsi con l’intero gruppo di circa 5 o 6 esemplari, al sopraggiungere del vespro, sugli alti rami usati per sfuggire all’attenzione dei predatori. Il che del resto non è mai stato abbastanza per proteggersi dalla spietata caccia, per le carni e la bellezza delle sue piume, messa in atto attraverso i secoli dalle popolazioni locali. Nonché la cattura frequente per zoo, collezioni private e voliere, dove generalmente non riesce a riprodursi in modo particolarmente efficiente, causa le caratteristiche particolari della sua biologia. Tra cui soprattutto la necessità, comune al tipico colombo occidentale, di nutrire i propri piccoli con la particolare secrezione prodotta nel suo gozzo, comunemente detta il latte di piccione. Le cui doti antiossidanti e benefiche per il sistema immunitario dei pulcini possono soltanto derivare da un particolare equilibrio dell’alimentazione, difficile da riprodurre in cattività. Un ulteriore grado di complessità, per preservare la continuità genetica di questo animale progressivamente più raro e prezioso…

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