GoPro Kung-fu: lo scontro in soggettiva

GoPro Fight

Nutrendo il proprio lato combattivo degli exploit di Bruce Lee, Jackie Chan, Tony Jaa e Chuck Norris ci si dimentica prima o poi del sublime dinamismo e dell’adrenalina insite nel trovarci noi, in prima persona, oggetto della furia di un avversario esperto nella lotta a mani nude. Fortunatamente, in futuro, l’industria cinematografica potrà riprendere l’idea di Joey e Christian (artschooldropouts) assicurando sulla testa dei suoi protagonisti l’equivalente di una semplice videocamera digitale GoPro. Per fornirci, qualche volta, un repertorio immaginifico più visualmente coinvolgente.
Praticare la via del kung-fu significa comprendere intellettualmente il significato più profondo del combattimento, sferrare pugni con il cuore e con la mente. Intercettare, oscillare, sentire, premere, toccare e tagliare a fette (qie 切) non tanto un avversario in senso prettamente tangibile ma la sua più segreta essenza, l’invisibile, fluido Qi

WingChun

Chiunque può iniziare una combo al momento giusto, schivare il goffo attacco nemico a due mani e sbilanciarlo con una presa fulminea avanti+quadrato+X, poi bloccare il calcio rotante da terra e finire il rivale con un uppercut dello stile Mishima basso, avanti+triangolo (sequenza imparabile mentre non può far nulla) concludendo con posa trionfale di vittoria Nr.2. Ma neanche combattendo una partita a Tekken si potranno mai trascendere i fondamenti del tempio di Shàolin, tramandati con impegno e passione attraverso le innumerevoli generazioni degli studenti del Wing Chun, la famosa via dell’Eterna Primavera. Ovviamente, lo spirito guerriero di chi dovesse esercitare il suo Qi Gong unicamente in digitale, sferrando pugni e calci immateriali attraverso le fibre ottiche di un modem, ha un fondamentale bisogno di modelli validi e concreti per non scivolare nell’apatia psichica che porta alla sconfitta. E sarà anche ora di spostarci al centro dell’azione.
Del resto, in questa riuscita sequenza c’è un insito richiamo concettuale ai rapidi scontri di un sottovalutato action game con visuale in prima persona, l’indimenticabile Mirror’s Edge.

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