L’invasione stradale dell’erba rotolante

Thumbleweeds

Paese che vai, piante che trovi. Oppure, mentre guidi per la strada, ti troveranno loro. Questo video, registrato da Chris Reed (un nome, oserei dire, appropriatamente vegetale) mostra cosa può succedere sulle interstatali del basso Texas durante un giorno di vento intenso a fine gennaio. Quasi come Gli Uccelli di Hitchcock, ma con più silenzio, rami intrecciati e molte meno piume a fluttuare in giro. Sulle strade asfaltate, alla guida di automobili moderne e dotate di ogni sicurezza e comfort, nessuno aveva mai frenato per lasciar passare una pianta. Fino ad ora.

Le espressioni botaniche della biosfera sono il prodotto più rappresentativo dell’ambiente in cui nascono e crescono, essendosi evolute attraverso le epoche per garantirsi la sopravvivenza anche nei luoghi meno ospitali della Terra. E così come gli alberi della foresta pluviale svettano sempre più alti e assottigliati, per raggiungere in qualche modo l’essenziale e sospirato sole, nei deserti più secchi della Terra cactacee ed euforbie hanno scoperto che possono immagazzinare e proteggere la poca acqua disponibile per vegetare. Ma c’è una famiglia di loro lontane cugine che hanno invece sviluppato l’abitudine, durante le stagioni secche, di staccarsi dal suolo e rotolare in giro, disperdendo allegramente per la prateria i loro semi, mentre attendono pazienti l’occasione di tornare verdi e rimettere radici. Sono le appartenenti alla famiglia delle Salsola, o in alternativa la loro controparte medio-orientale, la Rosa di Gerico. In America le chiamano comunemente tumbleweeds, in Italia rotolacampo, e sono famose per il modo in cui amano interrompere, fluttuando lievi e senza alcuna conseguenza, i momenti più drammatici di un duello all’O.K. Corral, le battute più bizzarre de I Simpson o la rapina in banca di un classico film western. Una di loro, se colpita accidentalmente a media o bassa velocità con il parabrezza di un grosso fuoristrada, non è un problema; se sono dieci inizi a farci caso. Se sono 100, o 1.000, anche se vengono da sinistra, è molto meglio dargli la precedenza.

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