Trovano le blatte, chiamano i pompieri, bruciano la casa

Blatte a Pana

L’inferno ha sede a Pana, nell’Illinois, dietro l’apparenza di una classica villetta a schiera americana. Tiepida scheggia di suburbia, le pareti un po’ dismesse, nera come la pece perché priva di corrente elettrica. Gli abitanti sono molti. Gli abitanti sono scarafaggi. Blatte germaniche in grande profusione, migliaia, milioni di esseri a sei zampe, che si nutrono di ogni cosa commestibile a portata delle loro mandibole zelanti, sperando di crescere e proliferare. E di cose da mangiare, in certi luoghi, ce ne sono a sufficienza. L’infestazione degli scarafaggi è uno degli incubi più duraturi dell’umanità. A tal punto che in questo particolare caso, non andando tanto e per il sottile, l’amministrazione comunale ha ben deciso di bruciare tutto quanto. Una scena fuori dal comune. Pompieri che distruggono, invece di salvare gli edifici. Un lieve prezzo da pagare, verso l’ecatombe degli artropodi masticatori.
La tecnica è davvero interessante. Laddove una semplice demolizione non sarebbe stata sufficiente, il fuoco purifica e distrugge tutto. È più veloce anche di loro, creature con 300 milioni di anni d’evoluzione già percorsa, altrettanti innanzi a loro. Si traccia un cerchio nel terreno, si riempie di sostanze combustibili. Si bagnano le case circostanti, onde evitare sgradevoli imprevisti, poi si getta il fiammifero, fatale. Non si salva l’arto canceroso, non si estrae una freccia per il verso dell’impennatura. Case o cose come questa, per loro implicita natura, non aspettano altra cosa che le fiamme, diventando a un certo punto…Irrecuperabili. Sono le hoarder’s houses, la disgrazia dei vigili del fuoco, un rischio del mestiere, perché bruciano veloci e inibiscono la fuga. Difficile capire quale fosse stato qui, nella capitale nazionale delle rose, il punto dell’impossibile ritorno. L’ennesimo rifiuto mai gettato, da un inquilino perso nei meandri di un disordine mentale, lo sporco, il cibo scaduto e le altre immonde cose. Una disgrazia della nostra società moderna, l’inedia. La virtù, il tesoro degli scarafaggi.

Sciami di topi
Sciami di topi nell’Australia meridionale

Alla fine, chi può biasimarli? È una semplice questione di grandezze, tutto il resto è uguale. Ciò che per gli umani sono i più comuni insetti parassiti, zanzare, zecche o altre graziose cose, nel contesto degli edifici in cui abitiamo, molto più grandi, sarebbero in rapporto i topi. Peggio ancora questi scarafaggi, ben più piccoli. Come i virus nella biologia, che diffondono le nostre malattie, invisibili riempiono le case, le rendono maligne. Nell’antichità si credeva che nascessero dall’aria, per generazione spontanea. Proprio questa fu la loro forza.
La blatella germanica ha il più breve ciclo riproduttivo della sua famiglia, passando da uovo, a ninfa, allo stadio adulto in soli 123 giorni. E di uova ne può deporre fino a 50, che poi si porta in giro sulla schiena, dentro la sacca che si chiama ootheca. Schiuse quelle, bam! 123 giorni, altre 50×50 uova e così via. Le loro secrezioni odorose, un metodo usato per marcare il territorio, possono causare reazioni allergiche anche gravi. E un odore orribile nei casi gravi, o così dicono. Benché lo scarafaggio stesso, almeno stando all’Università della Florida, venga considerato largamente innocuo (una aesthetic pest) in simbiosi con lui sopravvivono batteri e protozoi pericolosi. E poi ce la piccola questione del disgusto… Molto presto, le immondizie della casa si sarebbero esaurite. L’istinto naturale delle blatte è quello detto tigmotattismo, ovvero la tendenza a muoversi lontano quando si rileva un ostacolo non valicabile. E allora via, verso nuove avventure! Il vicinato è un firmamento degli indegni desideri. La moltiplicazione esponenziale, una semplice realtà del quotidiano. Non si fermano gli scarafaggi come questi, se non in modo drastico, senza mezze misure. Alcune specie hanno anche sviluppato un’avversione verso lo zucchero, usato troppo spesso nelle trappole dei loro coinquilini involontari. Con generazioni tanto brevi, persino l’evoluzione può diventare un’arma.
Alla fine, la realtà la conosciamo tutti quanti. È il modo di dire popolare-pessimista, la profezia biologica più nota all’uomo della strada: dopo la catastrofe nucleare, dopo l’estinzione, successivamente a tutto quanto, resteranno solamente loro a camminare sopra i resti della nostra breve civiltà. Gli scarafaggi sono virtualmente immortali e incontenibili. Hanno tutto, tranne l’intelligenza. Dunque, finché ci è possibile, exterminatus.

Via: Reddit

Blatella germanica
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