Così sparava Tom Knapp, asso dello shotgun

Tom Knapp

In questa vecchia pubblicità, risalente al 1993, si può assistere all’incredibile esibizione di una vera e propria leggenda del trick shooting, ovvero il tiro a segno non convenzionale. Si tratta di Tom Knapp, detentore di tre record mondiali, famoso soprattutto negli Stati Uniti per la maestria incontrastata nell’impiego del fucile a canna liscia. Nel corso della scorsa settimana, secondo quanto riportato da diversi siti specializzati, è purtroppo venuto a mancare. Indubbiamente il suo esempio continuerà ad ispirare generazioni di appassionati delle diverse branche del tiro a volo, collezionisti di armi da fuoco e internauti con il pallino dello sparo, più o meno virtuale. Per rendersene conto, basta osservare cosa realizza in questi pochi, ma intensi minuti, registrati come parte della sua lunga collaborazione con l’azienda Benellidi cui fu per molti anni un testimonial d’eccezione, contribuendo al successo delle armi Made in Italy, oggi adottate da alcuni dei corpi speciali più noti e celebrati al mondo. Difficile, in effetti, resistere al suo fascino da imbonitore dei tipici infotainment americani, mentre con flemma totale e pacato entusiasmo elenca le incredibili doti del suo fucile. Quando non tiene in bocca la cartuccia, perché ovviamente, per uno come lui, partire con il colpo in canna sarebbe davvero troppo facile.

Il contesto sportivo è quello di una disciplina che qui da noi si vede raramente, specie in TV: il tiro al piattello lanciato a mano, senza l’impiego di alcuna catapulta o macchinario. Ora, già sarebbe difficile scagliare in aria uno solo di questi frisbee di terracotta arancione con una mano, per poi colpirlo con il fucile prima che tocchi terra. Lui però, ne prende manciate. La sua rapidità in fase di caricamento gli permette d’inserire il colpo all’ultimo secondo, tirandolo fuori dalla tasca o prendendolo dal tavolo, tanto per aumentare la suspense del momentoIn ogni dato istante di piattelli ce ne sono in ballo quattro, cinque, sei… E lui come un cowboy li colpisce dalla spalla, da dietro la schiena, oppure tenendo il fucile invertito, con una sola mano e all’altezza della testa. In un glorioso crescendo che, d’un tratto, sfocia nel culmine definitivo: abbattere nove bersagli mobili in una sola volta, dopo averli lanciati lui stesso, una frazione di secondo prima. Il successo che gli valse, proprio in questa occasione, il superamento di un precedente record mondiale.
Troppo spesso, forse anche per via del momento storico in cui viviamo, siamo portati ad associare le armi da fuoco a situazioni belliche e disordini civili. Sarebbe bello se potessimo pensare, ogni tanto, alle loro applicazioni più divertenti e spensierate.

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