Streghe resuscitate e spiriti del fuoco della notte

La Bruja

Dicono che l’Inferno sia soltanto un luogo e che compiendo buone azioni, con intento o spirito devoto al mondo, si possa riuscire ad evitare di finirci dentro. Ebbene, in verità le dico: beato chi ci crede. La dimensione del possibile terrore occupa precise coordinate su degli assi cartesiani, alla stessa maniera in cui può farlo un sentimento, il ricordo di un giorno ormai lontano. Poiché basta un attimo di distrazione, l’allentamento momentaneo delle proprie difese psichiche, per far scivolare innanzi il rotolante macigno delle catacombe, verso cui non resta che gridare, finché sopraggiunge la follia. Si, piacere mio. Victor Von Vorpalkrauserstein, cacciatore d’incubi, perforatore dei cuori polverosi nelle antiche bare, scioglitore delle rare ragnatele tra le dimensioni. Di certo avrà sentito parlare di me, altrimenti, ah! Non sarebbe qui. Spero che il mastino che si manifesta negli ombrosi pomeriggi della mia tenute non le abbia morso le caviglie. Jeff è un tipo a modo, basta fornirgli a giorni alterni un femore umano da sgranocchiare. Oh, oh, oh. Sto scherzando, naturalmente. Jeff non mangia…Cose…Morte.
Dunque, mi sembra che per telefono si stesse parlando di un evento ectoplasmico di classe due. O mi sbaglio? Niente affatto. Ecco, una “bambina” pressappoco e tanto per parlare per metafore. Ridicola astrazione. È chiaro che un’esemplare giovane appartenente alla razza di vo-ah-EHM, noialtri non abbia ragioni per vagare solitaria nella notte della brughiera inglese, presso Blackburn nel Lancashire. A meno, naturalmente, che non si fosse persa o che facesse parte di una troupe televisiva, impegnata nella realizzazione dell’ultimo reality per pinzilloccheri e merletti, la gioiosa presa in giro delle aspettative pubbliche o del senso comune. Molto, molto divertente. Pensi che una volta conoscevo una simpatica signora della vecchia guardia, la quale addirittura: ottantasette anni, due bypass, ma l’avesse vista! Ancora si svegliava tutti i fine settimana alle 6:30, per andare a correre sui campi da golf vicino casa sua. Ebbene un giorno, per farle uno “scherzo” suo nipote si è vestito con la pelle di un alligatore. E uscendo all’improvviso dalla trappola di sabbia, gli ha fatto: “BUH”. Si, proprio così…. Conoscevo una signora, finché l’ombra oscura della fine, temporaneamente manifesta tra gli alberi decidui, non ha posto fine alla sua lunga vita senza-scaglie né speranze di rivalsa. Certi scherzi tendono a evocare le creature con gli spiriti del male, agevolando la pericolosa progressione degli eventi. Non si può dire che esista, in questo cupo mondo, un solo fiabesco lupo in grado di resistere alla tentazione di lasciare il segno, soprattutto su chi chiama impunemente la sua orribile presenza. E come dicevamo, la bambina. Di certo lei potrà capire: mestieri simili al mio tendono a cambiare per l’impatto del progresso tecnologico. Per esempio, il mio celebre antenato Vilnius Vorpalkrauserstein, sulle prime battute di una richiesta d’assistenza come la sua, avrebbe già iniziato a oliare la preziosa lancia-sega delle anime tramandata per secoli di padre in figlio nella famiglia. Strumento che oggi, se vuole, lei può facilmente ammirare alle mie spalle, all’interno della bacheca che si trova a 1,70 m da terra alle mie spalle, proprio accanto all’orologio d’ambra e dragonite iridescente. Pensi che secondo la leggenda, certi fantasmi impallidivano alla semplice vista di un tale implemento benedetto, dissolvendosi in una nube carica di pestilenze. Si, capisco. No, non sto parlando di quello che IO, consiglio in questo caso. Ma se vuole…D’accordo, come non detto. Ecco, la pistola con proiettili d’argento, pure quella può servire! Però ancora più utile, per chi percorre quotidianamente il sentiero del sovrannaturale, è un rapido giro esplorativo tra le pieghe del mondo digitale, lo scaricamento di qualche decina, dozzina, cinquantina di sequenze video da YouTube, per costituire un repertorio di esperienze pregresse, onde comprendere quando usare il pugno di ferro, oppure quello di velluto. Ma veniamo-al-punto: la strega di Blackburn, in effetti, si era già resa manifesta, verso il mese di gennaio, come ampiamente documentato sui siti dei giornali di zona. All’epoca l’evento fu scartato come un semplice scherzo studentesco ad opera dei frequentatore della vicina università, proprio così. Però dunque, lasci che le racconti del mio ultimo lavoro, appena completato in quel di Chita, proprio sopra la Mongolia, verso le propaggini più orientali della vasta Russia senza fine…

Russian Hell
Nella grande Madre Russia, il fuoco non ferma il traffico. Piuttosto, lo rende più veloce.

Ci sono due tipi di video internettiano: ben realizzato oppure accidentale. E ci sono due tipi di video accidentale: realizzato con telecamere di ultima generazione, oppure sgranato, disturbato e incomprensibile. Per chi visita i lidi dell’intrattenimento digitale a scopo d’intrattenimento, chiaramente, più si risale sulla scala delle chiarezza visuale, maggiormente l’esperienza delle visualizzazione risulterà gradevole, utile all’arricchimento delle proprie conoscenze concettuali. Ma noi Vorpalkrauserstein, fin dal XIV secolo, usiamo Internet con uno scopo ed un tenore differente. Tutto quello che tracìma dal normale, che fuoriesce dal comunemente comprensibile, ben poche volte si presenta con l’inquadratura ben posizionata, un ottimo livello di esposizione e il cellulare mantenuto appropriatamente in orizzontale, allo scopo d’evitare le indesiderabili due bande nere ai lati dell’inquadratura. Come dice? Si, anche a me danno fastidio. Però ecco, non è che risultino del tutto inutili. Persino quella scomoda presenza fa parte di un tutto inscindibile, serve a far comprendere il contesto di realizzazione. Lei pensi che persino ora, con l’ottimo posizionamento ottenuto grazie alle campagne di web-marketing condotte nel solaio della torre sud, con l’assistenza di pozioni e filtri speciali attentamente diluiti, un buon 70% delle mie chiamate finiscono per autogestirle. Sarebbe a dire che individuo il nodo da sciogliere, dal vasto catalogo delle esperienze messe su pellicola virtuale, poi prendo armi e bagagli, m’imbarco in aereo e parto verso la destinazione. Il mese scorso ero in Australia, per un avvistamento del koala sanguinario, l’orribile dropbear. Due settimane fa sono passato per gli Stati Uniti, dove un agricoltore affermava di aver sentito voci aliene nel fienile. Anzi, le dirò, che fortuna ha avuto, a trovarmi! Fino all’altro ieri, ero lì, all’altro capo dell’Eurasia, per investigare sulla pericolosa serie d’incendi che stanno scoppiando in questi giorni tutto attorno al lago Baikal, vasto, chiaro e dolce patrimonio dell’UNESCO.
I pompieri regolari della regione, assistiti dai molti volontari civili, stanno coraggiosamente tenendo testa all’incedere delle fiamme e la situazione, questo è chiaro, non potrà volgere al peggio ancora molto a lungo. Ma nel frattempo era comparso online, presso il canale di un certo Krakosevich, questa curiosa giustapposizione musicale tra le scene notturne delle fiamme che ghermiscono la carreggiata e la ninna nanna russa tradizionale “Tili-tili Bom” il cui testo recita:

Tili-tili Bom
chiudi gli occhi questa sera
c’è qualcuno fuori casa
sta bussando alla tua porta
[…] lui cammina
sta venendo…Più vicino
Tili-tili Bom

L’inferno, come le dicevo, permea il pulviscolo dell’aria che noi tutti respiriamo. Ed in particolari occasioni, quando la luce filtra con l’orientamento giusto tra le fronde, interagisce coi colori del fondale nebbioso, diventando al tempo stesso trasparente e manifesto. Ciò che resta è NERO e BRUCIA, come nel caso che lei sta così gentilmente portando alla mia attenzione, del ritorno della strega di BLACK-BURN. Ora, non sto dicendo che i due eventi siano collegati nel regno materiale delle cose, ciò non è probabile. Ma alcuni testimoni, da me intervistati presso quello stesso svincolo, hanno parlato di due occhi rossi tra le tenebre, semi-nascosti da una folta cortina di capelli neri. L’abito bianco, il bastone nodoso, l’andatura sghemba e chiaramente riconoscibile, però soltanto per chi l’avesse già vista di persona. Di persona…Oppure, Online!
Dunque sarebbe meglio [si alza di scatto dalla sedia ornata] PER TE, orrenda creatura caduta nella mia trappola informatica [vibra un colpo contro la vetrina, che s’infrange scagliando schegge verso il lato più lontano della stanza] Rivelare il vero VOLTO, che nascondi sotto quella pelle che NON-TI-APPARTIENE! [Adesso la lancia è fuori dalla sua custodia. Con il suono meccanico di un ingranaggio vecchio di secoli, l’arma raggiunge la sua spaventevole estensione, mentre i denti aculeati ben riflettono la luce della Luna.]
Si ode un grido provenire dalle auguste mura, mentre Jeff abbaia la sua gioia, gettando via le ossa ormai consumate dell’ultimo visitatore. La sua mente di mastino, svogliatamente acuta, si chiede se il caro padrone questa sera stia pensando a lui.

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