Se c’è un brano in grado di rappresentare presso il mondo digitale lo spirito millenario e l’antica tradizione teatrale del popolo cinese, non può trattarsi che dell’improbabile TanTe (Turbata/o) di Gong Linna, un tour de force recitativo e musicale del tutto privo di parole intelligibili ma altrettanto ricco di sentimento e forza espressiva. Ecco l’artista mentre, sul palco televisivo del concerto di capodanno 2011 della Hunan Satellite TV, ancora una volta riconferma la particolare nomea di questa sua canzone, della quale è stato più volte detto: “Non potrai impararla neanche se la ascolti 10.000 volte” e che per questo viene anche definita “Canto Divino” (神曲).
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La stranezza delle capre
Dare spessore ai pianeti extraterrestri descritti nei racconti e film di fantascienza comporta inevitabilmente la progettazione di strane creature, se possibile distribuite a più livelli della scala evolutiva. Il fantastico attrae ciò che è diverso dal quotidiano e per questo ogni civiltà spaziale degna di tale nome dovrà avere al suo seguito animali altrettanto misteriosi: abbiamo visto bufali marziani incrociati con gli scarafaggi (Futurama) e pericolosi Bauli dai molti piedi ed altrettanti denti (Discworld) ma a volte basta guardarsi intorno per scoprire che le bestie aliene sono già, in un certo senso, tutto intorno a noi.
L’orchestra dei mini robot volanti
Il Grasp Laboratory dell’Università della Pennsylvania colpisce ancora. Questo hub di ricerca e sviluppo collaborativo, dal budget di 10 milioni di dollari, era già comparso su social network e blog in occasione della loro fenomenale dimostrazione pratica di ciò che fosse possibile fare, a fronte di un notevole impegno realizzativo, con uno sciame di droni programmabili ed una stanza piena di telecamere dotate di misuratori ad infrarossi. Il perfetto volo in formazione di questi piccoli quadricotteri KMel Robotics viene stavolta impiegato con finalità artistiche ben più significative: eseguire una colonna sonora polifonica utilizzando strumenti musicali veri. Il risultato finale e lo spettacolo visivo che ne deriva sono davvero sorprendenti.
Polonia in miniatura: un plastico fatto con le città vere
Le grandi città di Varsavia, Malbork, Leba, Gdansk, Torun, Wroclaw e Slupsk non sono mai state tanto a portata di mano. L’ultimo episodio della serie Little Big World, prodotta dallo studio tedesco Spoonfilm visita questi luoghi memorabili, in cui l’architettura e l’estetica medievale incontrano l’urbanistica moderna, allo scopo di trasformarli per qualche minuto in fantastici modellini animati, dove migliaia di persone, macchinine e piccoli autobus si muovono senza riposo al suono della musica di Johann Strauss, tra palazzi di cartapesta e boschi interi di bonsai potati a regola d’arte.