3Doodler, la penna magica che traccia linee nell’aria

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Questa è 3Doodler, l’ultimo prodotto della WobbleWorks di Boston, azienda specializzata in giocattoli e gadget di nuova concezione. Si tratta di una stampante a estrusione compatta, priva di parti meccaniche e impugnata come fosse un grosso pennarello. Quando la si passa su un foglio non libera comune inchiostro, ma un sottile filo di plastica ABS fusa a caldo, in grado di solidificarsi nel giro di un istante. Questo significa, tanto per cominciare, che qualsiasi disegno realizzato con tale dispositivo potrà essere staccato dalla superficie originaria, mantenendo perfettamente la sua forma. Ma basta vedere il video di presentazione della campagna di crowd-funding su Kickstarter per rendersi conto che può fare molto, molto di più. Ad esempio realizzare un modellino piuttosto fedele della torre Eiffel, creare colorati solidi platonici o dare forma tattile a complessi origami di ogni tipo e razza di animale. Questa particolare e avveniristica tecnologia, considerata tra le vie future per liberarci dagli aspetti problematici dell’industria di scala, viene qui piuttosto messa al servizio di una tra le più personali e raffinate delle attività umane: l’arte grafica.

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Disegnando, indipendentemente dal proprio grado di abilità, si tenta sempre di dare un qualche tipo di forma tangibile alle proprie idee, che siano di natura tecnica o creativa. C’è chi impugna con sapienza penna, matita o pennello a beneficio della contemplazione altrui, avendo quindi generalmente un’idea chiara del proprio intento realizzativo già dal primo tratto apposto sul prezioso foglio; poi ci sono altri, forse la maggioranza, che in un momento di ispirazione o noia scelgono di visualizzare su carta gli arredi e folli soprammobile della propria (più o meno) fervida immaginazione. Per noi, gli artisti occasionali, il gesto del disegno è solo un tramite attraverso cui far passare mostri, robot, paesaggi e oggetti di fantasia…

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Non importa che siano proporzionati o logici, ma devono sembrare veri, anche quando ad osservarli sia lo stesso appassionato e tendenzioso creatore. Ovviamente, dare solidità e un realistico senso dello spazio a un’immagine bidimensionale non è cosa facile. A volte, di sicuro vi sarà capitato, avremmo preferito proiettare il nostro tratto incerto al di sopra del suo spazio limitante in cellulosa scarabocchiata, proiettarlo in verticale e tutto intorno a noi, per poter creare in senso pratico un qualche nostro sentito o ammirevole soggetto figurativo. Tracciare immagini, si, ma nell’aria. E come spesso capita per i progetti intellettuali collettivi, era chiaro che prima o poi il progresso tecnico sarebbe accorso in nostro aiuto.

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