Le assurdità visuali dello slit-scan fotografico

slitscan

Ogni fantasia paranormale inizia dalla più totale consuetudine. Le ore passano tranquille, il sole risplende vigile nel cielo e gli insetti ronzano pacati nell’aria immota di una giornata senza alcun tratto d’inquietudine. Il protagonista della storia passeggia per le strade o legge un libro di fotografia in stato di parziale distrazione, quando d’un tratto avviene l’imprevisto. Qualcosa di strano, ma non troppo….Un senso di deja-vu, il richiamo distante di una voce quasi dimenticata o il movimento appena percepito di un fosfene stranamente malizioso.
La luce danza ribelle tra le forme e realizza strane geometrie, il ritmo si dilata, il movimento delle cose diventa indistinto e fluido allo stesso tempo finché, ad un certo punto, il sottile velo della coscienza razionale si solleva e viene messo un attimo da parte, solo per qualche tragico minuto. Se questo fosse un romanzo e Trevor Alyn l’esploratore di uno strano mondo lovecraftiano, la sua ripresa fotografica costituirebbe l’ultimo racconto di una mente destinata forse a perdersi nella follia. Ma non solo lo strumento che utilizza è un semplice cellulare, la sua tecnica ha persino un nome: slit-scan. Prepariatevi ad un viaggio nel possibile, tra alberi roteanti e uomini serpente, ma ricordate: l’autobus strisciante non conosce la via di casa…

La fotografia slit-scan è un’altra di quelle tecniche cinematografiche, originariamente complesse e dispendiose, che può essere oggi riprodotta facilmente dai creativi di ogni campo. Si spendono pochi euro, si carica l’iPhone e in pochi minuti il mondo circostante assume proporzioni assurde e strabilianti. La procedura consiste nella dilatazione artificiale del refresh video in senso orizzontale, subordinando l’asse delle X al trascorrere del tempo. L’effetto finale è quello di una slit (striscia) che si sposta nell’immagine, muovendosi da sinistra verso destra e scomponendo il movimento delle cose in modo inaspettato: ciò che è fermo, sostanzialmente, non cambierà granché ma gli oggetti in movimento e le persone diventeranno qualcosa di assolutamente surreale. Come esemplificato dal video di Trevor, giustamente impreziosito da una strana quanto misteriosa colonna sonora monocorde.

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