La Toyota con il vanto di aver spostato uno Space Shuttle


La Nasa ha una storia fatta di mezzi di trasporto straordinariamente complessi e sofisticati, non solo tra quelli che vanno effettivamente nello spazio. Allestire una rampa di lancio a Cape Canaveral significa spostare apparecchiature complesse e astronavi colossali, un problema risolto solo grazie alla progettazione del famoso Crawler-Transporter, uno tra i veicoli di terra più grandi al mondo. Talmente pesante che può muoversi solo sulla speciale strada crawlerway, costruita con caratteristiche altrettanto fuori dal comune. Come fare quindi se ci si trova a migliaia di chilometri di distanza? La risposta, strano a dirsi, è che si usa un comune fuoristrada di serie.

Come molti sanno, il quinto ed ultimo Space Shuttle ha concluso ormai da tempo il suo onorato tour di servizio. Un mese fa l’astronave Endeavour, dopo uno spettacolare passaggio a bassa quota sul dorso di un 747 attraverso metà degli Stati Uniti, è finalmente atterrata presso l’areoporto di Los Angeles per venire esposta ai posteri nel California Space Center. A trainarla lungo tutta l’interstatale 405 ci ha pensato una Tundra CrewMax 4×4, pickup prodotto unicamente in Texas ma per conto del marchio giapponese Toyota, collaboratore di vecchia data del programma spaziale americano. Benchè la testimonianza di un ingegnere sembrerebbe suggerire che più o meno qualsiasi macchina con specifiche simili avrebbe potuto compiere l’impresa (mancano ovviamente i razzi ausiliari e il serbatoio di carburante usati per i lanci) tale scena ha dato origine ad una serie di video documentaristici, un sito commemorativo e da pochi giorni è stata usata nella nuova pubblicità della piccola, eroica automobile. Fortunatamente, ci viene raccomandato di “non provare a rimorchiare veicoli tanto grandi con la propria macchina” grazie Toyota, non lo faremo.

 

 

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