La nazionale di bob giamaicana vola verso Sochi grazie a Doge

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In quella che potrebbe definirsi la più grossa sorpresa di questo mese pre-olimpionico, ci siamo ritrovati simultaneamente con la mente sul finir degli anni ’80, gli occhi verso i tropici e un cane rosso dentro al portafoglio. WOW, che storia! La notizia risale proprio a ieri sera quando, rispondendo all’esigenza di un finanziamento da parte della pluri-celebrata squadra di bob giamaicana, gli anonimi del web hanno donato l’equivalente di 30.000 dollari per l’acquisto di biglietti aerei ed equipaggiamento. Non tramite le banche tradizionali ma in Dogecoin, l’ultima, la più strana delle criptovalute virtuali, nata dal dilagare fuori controllo di un curioso meme. Le implicazioni sono molto interessanti.
Particolarmente nota, fra tutte le storie degli sfavoriti vittoriosi, è quella vera del film Disney Quattro sottozero (1993 – Jon Turtletaub) che narrava dell’improbabile avventura sportiva di Devon Harris, Dudley Stokes, Michael White e Samuel Clayton, i quattro atleti invernali della discesa con la guidoslitta che, pur non avendo mai visto prima la neve, seppero dare parecchio filo di torcere ai loro rivali dei giochi olimpici di Calgary del 1988. Un po’ commedia spiritosa, nonché parodia della cinematografia epico-sportiva sull’onda di Rocky, la pellicola voleva soprattutto costituire una dimostrazione di cosa possano fare la forza di volontà e l’impegno, con il culmine di un finale inaspettato, a suo modo commovente.
Non vinsero allora, neanche nell’immaginazione, quei quattro eroi scoperti dalla cultura popolare, ma c’è ancora una possibilità. Potrebbero, infatti, trionfare i loro eredi professionali, presso le attesissime olimpiadi di Sochi: Winston Watts, di ritorno dal pre-pensionamento dopo i giochi dell 2002, con il frenatore Marvin Dixon, che insieme si sono dimostrati degni di competere per il bob biposto, secondo i duri criteri della FIBT (Federation International Bobsleigh and Tobogganing). Singnificativo è il fatto che il primo atleta, con i suoi 46 anni d’età, ne abbia ben 8 in più rispetto a chiunque si fosse mai qualificato, come pilota, per questa impegnativa specialità. Cento Km/h giù per scoscese piste artificiali! Una prospettiva niente affatto alla portata di chiunque; tuttavia, come spesso capita, non basta avere voglia di provarci. Servono risorse da investire, ed è qui che entra in gioco Reddit.

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Il grande luogo d’incontro internazionale che nasce come aggregatore di news e si trasforma, negli anni, in molto altro e ancor di più: questo era il destino del portale americano Reddit.com, sede elettiva d’innumerevoli mode internettiane, come pure di campagne per la solidarietà. Forse mai, prima d’ora, le due cose si erano incontrate a questo modo.
Andiamo con ordine. Non sapete chi sia Doge? (Ma dove siete stati fino ad oggi…) In tal caso vi consiglio il mio articolo a riguardo, tra i maggiori successi pubblicati presso questo blog. Già letto? Bene, proseguiamo. Tutto inizia il 19 gennaio, con il thread intitolato “Mandiamo la squadra giamaicana alle olimpiadi di Sochi”. Nel giro di poche ore, migliaia di persone avevano già dato il loro contributo, tra cui un utente in particolare, dogefreedom, responsabile da solo di oltre 20.000 dollari di donazione. Piccolo dettaglio: siamo nella sottosezione dedicata ai Dogecoin, che sono si un’insegna di riconoscimento, una fad, la moda del momento, ma pure una valuta. Da prendere sul serio, in questo caso, per oltre 30.000 ragioni (l’equivalente di parecchi Dogecoin, visto il valore unitario che si aggira sugli 0,0017 dollari). Soldi spendibili davvero, presso certe istituzioni digitalizzate, o come avviene molto più frequentemente, da far cambiare nell’equivalente in una moneta fiat, ovvero di quelle che siano utilizzabili nel mondo materiale dello sport. Si legge presso il sito ufficiale della squadra, parafrasando: “Abbiamo appena ricevuto 20 milioni di Doge, non sappiamo cosa siano. Siamo fiduciosi che si possano tradurre in soldi veri.” Eccome, sconosciuto copywriter giamaicano! Tu hai trovato l’oro.

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Criptovaluta è quel concetto, nato nel 2009 grazie a Satoshi Nakamoto (uno pseudonimo), che consiste nella creazione di un nuovo tipo di denaro. Suo era il merito dei sempre più celebri, nonché criticati Bitcoin, la realtà economica che sta gettando nello sconforto schiere di canuti economi e banchieri, con le sue fluttuazioni di valore senza senso. Questi ultimi sono, per usare un termine informatico, una moneta peer-to-peer. Così è pure il Dogecoin, creato dall’ingegnere dell’Oregon Billy Perkus, che però in più punta sul fascino della razza di cane Shiba Inu, vero volto dell’iniziativa.
C’è un sistema di calcolo distribuito, come un libro mastro, che tiene conto di ogni transazione, protetto da una serie di codici crittografati, in continuo mutamento. E poi ci sono delle chiavi pubbliche che, svolgendo la funzione di una firma digitale, costituiscono la prova di ciascuna transazione. Da qui nasce il termine collettivo di criptovaluta, che si attribuisce, di questi tempi, a molte altre reti di scambio, ciascuna con il suo valore unitario e peso generale di mercato. Ne sono nate in quantità. La gente compra cose, offre servizi in cambio di questi numerini. Si è molto parlato di Bitcoin, ultimamente, per il loro brusco aumento di valore: al momento, un solo “gettone” corrisponde ad oltre 800 dollari sonanti. In Cina e negli Stati Uniti, con somma sorpresa degli esperti, già sono stati istituiti i primi bancomat. Merita una visita, tanto per farsi un’idea, la classifica mantenuta presso il dominio di settore coinmarketcap.com. Qui si trova pure il nostro cane, per il momento ad un rispettabile ottavo posto. Si prevede un’ulteriore risalita, grazie al successo del finanziamento giamaicano.
Nulla si distrugge, con questi sistemi, dove tutto viene registrato. Però è possibile creare. Per mantenere il meccanismo in funzione, ovviamente, c’è bisogno di un alto numero di computer connessi giorno e notte, però in casa di privati, che non si conoscano tra loro. E qui sta il colpo di genio: mettendosi a disposizione, con i propri dispositivi, ci si può arricchire. Come in una sorta di lotteria, dai premi irrisori ma distribuiti in grande quantità, chi tiene in funzione l’apposito software (ad es. Dogewallet) riceve ad intervalli irregolari una certa quantità della moneta rilevante, creata a partire dal totale nulla, sulla base di quanti codici siano stati decrittati a casa sua. Questa procedura si chiama mining (attività mineraria, estrattiva). Man mano che la gente riceve questi soldi, le chiavi si allungano, e diventa quindi più difficile aumentare il capitale. Per questo nei primi giorni in cui nasce una criptovaluta questa si moltiplica esponenzialmente, poi resta stabile per mesi. Salvo improvvisi aumenti di visibilità, come questa sponsorizzazione involontaria, o altri tipi d’imprevisti.

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A causa della naturale entropia di un sistema crittografico, le frodi sono molto difficili da mettere in atto. Ma non impossibili: in occasione del Natale scorso, sono stati rubati diversi milioni di Dogecoin, sulla base di una falla subito tappata. Una fine indegna, per tante potenziali attrezzature giamaicane! Si dovrebbe sempre prestare attenzione. Significativi investimenti, nel settore delle criptovalute, sono sconsigliati ed attirano l’attenzione. Benché nulla sia mai realmente anonimo, in un sistema peer-to-peer, la natura di questi sistemi si presta particolarmente ad usi illeciti. Forse il grande cuore di Doge, in questo caso, sará il nostro scudo?!
L’economia è una scienza stranamente esatta, per quanto sia fondata sulle imprevedibili caratteristiche della mentalità sociale umana. Tutto può essere considerato materia di scambio, non equivalente al suo valore intrinseco, purché la collettività, o una parte ragionevole di essa, sia disposta a rispettare i patti del commercio. Nell’antichità cinese, del Sud-Est asiatico e dell’Africa, certe conchiglie venivano usate a tale scopo, fino alla fine del XIX secolo. Proprio per questo, ancora oggi, nel carattere orientale usato per il concetto di denaro (貝) si può scorgere la forma della cypraea moneta, un guscio bivalve di crostacei niente affatto fuori dal comune, fin troppo frettolosamente rigettati in mare. Se li avessero guardati meglio, quei pescatori ancestrali, ci avrebbero trovato dentro il cane rosso dei cespugli giapponesi. WOW, Such depth. Doge of the Abyss.

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